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29 marzo 2024

Politica

Sondaggi politici, cala la Lega sale Fratelli d'Italia

il sondaggio Swg del 15 dicembre, Fdi è al 16,8% staccando di ben due punti i grillini

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Sondaggi politici, cala la Lega sale Fratelli d'Italia

Esattamente un anno fa la Lega era ancora stabile sopra il 30% in tutti i sondaggi politici. Le rilevazioni degli ultimi giorni danno il Carroccio tra il 23 e il 24%. Nei numeri la fotografia della perdita dei consensi del partito di Matteo Salvini che, in una sintesi dei sondaggi 2020, risulta la formazione politica 'maglia nera' dell'anno. Appartiene sempre al campo del centrodestra, il partito che invece si guadagna il podio in quanto a aumento di consensi: Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

 

Una crescita che porta Fratelli d'Italia ad insidiare e spesso superare, nelle rilevazioni che si sono susseguite durante l'anno, il Movimento 5 Stelle strappando ai pentastellati il terzo posto dopo Lega e Pd nei gradimenti. A inizio 2020, il partito della Meloni ai aggirava attorno al 10 per cento. Negli ultimi sondaggi è stabilmente sopra il 15% e arriva quasi a sfiorare il 17 per cento: secondo il sondaggio Swg del 15 dicembre, Fdi è al 16,8% staccando di ben due punti i grillini. Nell'ultimo Ipsos di Nando Pagnoncelli di sabato 19 le due formazioni erano di nuovo appaiate. Insomma, è un testa a testa continuo di rilevazione in rilevazione.

 

I casi della Lega, in negativo, e quello di Fdi, in positivo, sono però le uniche due 'sorprese' del 2020. Per tutte le altre formazioni infatti l'andamento è stato pressochè stabile. I partiti della maggioranza non subiscono grandi variazioni rispetto al grande spartiacque che segnato l'anno: ovvero il prima e il dopo Coronavirus. Nei mesi della prima ondata, in primavera, il governo e il premier Giuseppe Conte avevano alzato di molto l'asticella dei consensi ma senza che questo avesse un riverbero nelle percentuali dei partiti di maggioranza.

 

Partendo dal secondo partito per consensi, ovvero il Pd, il 2020 è il racconto di una sostanziale tenuta. I sondaggi di gennaio scorso davano dem attorno al 20% e la stessa è la percentuale un anno dopo. Nel mezzo però ci sono diverse 'soddisfazioni' per il partito di Nicola Zingaretti: un andamento positivo alle elezioni amministrative che si sono susseguite durante il 2020.

 

A partire dalle regionali in Emilia Romagna dello scorso gennaio dove Stefano Bonaccini ha respinto l'assalto di Salvini alla regione rossa per eccellenza. E poi anche nella tornata autunnale, i dem hanno visto la riconferma dei loro presidenti in Puglia con Michele Emiliano e in Campania con Vicenzo De Luca. La vittoria di Eugenio Giani in Toscana che, anche in questo caso, ha mantenuto la regione a sinistra respingendo il tentativo di Salvini. Male invece nelle Marche per il Pd che dopo anni di amministrazioni di centrosinistra ha ceduto il passo a Fratelli d'Italia.

 

Ma anche le comunali sono state positivi per i dem. Dei 9 capoluoghi tornati alle urne, 5 sono andati al Pd (Chieti, Bolzano, Reggio Calabria, Lecco e Andria), 1 al Movimento 5 Stelle (Matera), 2 a indipendenti (Crotone e Aosta) e 1 soltanto al centrodestra (Arezzo).

 

Per i 5 Stelle dal punto di vista dei consensi, il 2020 non ha portato miglioramenti rispetto al 2019 dove già c'era stata una grande emorragia di consensi: dal 32% delle politiche 2018 al 17,1 delle europee dell'anno successivo. E il 2020 è il racconto di uno 'zoccolo duro' del 15 per cento che resiste in dote, al momento, ai pentastellati. Tutti i sondaggi del 2020 si attestano attorno a quella percentuale, punto più o punto meno.

 

Restando nel campo delle forze di governo ovvero Italia Viva di Matteo Renzi e Leu rappresentato dal capodelegazione Roberto Speranza, la fotografia è di un consenso sotto la soglia di sbarramento se diventasse legge il Brescellum: proporzionale con soglia al 5. Nelle rilevazioni sia I)v che la sinistra oscillano sempre attorno al 3 per cento con punte che sfiorano talvolta il 5% per i renziani ma senza che l'incremento diventi stabile. Stessa percentuale, facendo una media dei sondaggi 2020, per Azione di Carlo Calenda che spesso per qualche decimale supera Iv di Renzi.

 

Tornando nel campo del centrodestra c'è Forza Italia. Anche per gli azzurri di Silvio Berlusconi il 2020 è un anno dall'andamento stabile e stabilmente Fi resta sotto la percentuale a 2 cifre ma si attesta tra il 7 e l'8 per cento.

 

Al di là dei partiti, c'è poi un discorso a parte per il premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio è il leader che più ha beneficiato in termini di consenso durante il 2020 della pandemia. In particolare, durante la prima ondata, il gradimento del premier ha toccato numeri da plebiscito.

 

Secondo il sondaggio mensile Demos per Repubblica a marzo, con l'Italia in lockdown e attonita di fronte al virus, la valutazione positiva di Conte passò dal 52% di febbraio al 71% a marzo. Dopo quell'exploit, le percentuali sono rimaste alte pur ridimensionate: il 66% ad aprile, il 60% a maggio secondo Ipsos. Numeri più contenuti ma durante il corso dell'anno l'appeal del premier è sempre rimasto forte.

 

Basta vedere il sondaggio Ipsos per il Corriere del 19 dicembre: cala il gradimento per il governo ma cresce la popolarità di Conte. E questa è la spiegazione fornita dell'istituto di Nando Pagnoncelli: "Nello scenario politico di dicembre si evidenzia un dato inusuale, rappresentato dal calo di popolarità dell'esecutivo a fronte di una ripresa di apprezzamento per il presidente Conte. L'indice di gradimento del governo, infatti, arretra di 3 punti rispetto a fine novembre, attestandosi a 49, il dato più basso dal conclamarsi della pandemia, mentre l'apprezzamento del premier (57) fa registrare un aumento di 2 punti, invertendo il trend negativo iniziato ad ottobre"

 



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