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28 marzo 2024

Treviso

"Solo promesse ma nessun aiuto concreto": il progetto di arte urbana lungo la Restera si ferma

Dopo sette anni e decine di opere realizzate il festival Anthropica si ferma

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Restera Art District

TREVISO - Decine di opere d’arte colorate realizzate da street artist di fama lungo la Restera, diventate in sette anni un punto di riferimento e di attrazione per chi frequenta la passeggiata lungo il Sile, dai turisti ai trevigiani, dando vita a Restera Art District. Hanno fatto da sfondo a migliaia di foto e selfie, ma soprattutto, grazie al festival Culturale Anthropica che si svolge ogni anno dal 2015 a Treviso, hanno riqualificato e abbellito il tratto di via Alzaia che da ponte dea Gobba va vero Fiera, allontanando il degrado e facendo spazio all’arte urbana. Ma quest’anno, purtroppo, il festival non si svolgerà.

Gli organizzatori, a sorpresa, oggi hanno annunciato la fine della manifestazione. “Dopo sette anni di lavoro e impegno, tutto volontario e senza sostegni non riusciamo più ad andare avanti”, spiega il presidente e anima di Anthropica Michele Zappia. “In sette anni abbiamo dimostrato il nostro lavoro, la nostra professionalità e ci siamo impegnati ma, nonostante la fiducia riposta, dal comune e dalle istituzioni non sono arrivati segnali”.

“Anthropica è stato tra i primi e più attivi soggetti interessati a valorizzare la Restera: se essa ora, quanto meno nel comune di Treviso, è più bella di qualche anno fa, se è cresciuto il suo fascino e l’interesse che le persone mostrano nei suoi confronti, testimoniato dal flusso sempre maggiore di turisti e di persone che vi vanno a passeggiare in parte è grazie ad Anthropica. Purtroppo le nostre risorse sono assai limitate, e crediamo sinceramente di aver fatto tanto con quel poco o nulla da cui partivamo, e che abbiamo avuto a disposizione. Esiste ora un vero e proprio percorso artistico, non molto lungo ma denso di opere d’arte, che parte all’inizio della Restera, e abbiamo appunto denominato Restera Art District. Non arriva fino al mare, come ci sarebbe piaciuto nei nostri sogni, ma è lo stesso in grado d’abbellire uno dei luoghi più affascinanti di Treviso, e d’attrarre l’attenzione di un numero crescente di persone. Più di così, in queste condizioni, sappiamo che non è possibile fare, pertanto preferiamo fermarci”, spiega Zappia.

“Ci auguriamo che il comune, ma anche la Regione e i sue enti, nonché i privati e le imprese del territorio, vogliano collaborare per prendersene cura, e chissà far crescere un progetto che ha già portato risultati visibili e riscontra sempre più apprezzamento e, e può contribuire enormemente alla crescita culturale, sociale ed economica del territorio”.

 


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Isabella Loschi

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