I tre autori

TREVISO - Il terzetto è di un certo spessore. Si tratta delle migliori espressioni della narrativa trevigiana. Stiamo parlando di Andrea De Poli, Fulvio Luna Romero e Alessandro Tosi. La casa editrice di Treviso “Canova edizioni” ha scommesso su di loro e li ha messi insieme per scrivere tre racconti all'interno del libro “Social Network. Racconti in pillole” che segna il ritorno alle stampe della casa editrice dopo un periodo di silenzio.

Anche la prefazione è redatta da un altro trevigiano, anche se acquisito, quel Giuliano Pasini che in molti giudicano una delle penne gialle più interessanti in Italia.

Il libro è uscito nelle librerie di Treviso mercoledì 22 dopo una presentazione in grande stile presso la Libreria Canova di Piazzetta dei Lombardi martedì 21. Come detto nelle 125 pagine in cui si articola, il volume propone tre racconti molto diversi tra loro, come le anime dei tre scrittori. L'unica cosa che accomuna gli scritti è il modo di scrivere spezzettato, disarmonico, da chat, tipico dei social network.

Sono tre storie a sfondo giallo articolate nel tessuto trevigiano in cui si riconoscono alcuni luoghi storici della città come i caffè, i baretti e le strade. Fulvio Romero scrive “Io ti vedo” in cui uno spirito scuro scruta e studia le sue vittime tra le vie del centro; Tosi in “www.avolodangelo” descrive la generazioni di giovani assorbiti nei social rinchiusi in casa, come il giovane protagonista che vive nella sua dimora in Calmaggiore comprata dal padre, separato dalla madre, ricco uomo della provincia. Alberto De Poli invece descrive un viaggio di Alice all'interno della generazione dei giovani disillusi e senza speranze in “Alice in wonderbra”.

Il risultato di questo melting pot letterario è sicuramente leggere e respirare il nostro oggi e la città di Treviso attraverso tre stili differenti come le menti e le anime dei tre narratori. L'esperienza di Toso, la freschezza di Romero e la saggezza letteraria di De Poli si amalgamano bene, per creare questo esperimento letterario unico nella storia trevigiana e di sicuro valore.

Davide Parpinel