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25 aprile 2024

Cronaca

Siti porno accessibili anche ai bambini: gli attivisti contro il governo britannico

"I siti porno espongono i bambini ad una crescita scorretta"

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

pornografia e minori

REGNO UNITO – Il comitato inglese per controllo delle informazioni rischia di essere processato se non introdurrà una formula di verifica dell’età per gli utenti dei siti porno. In una lettera indirizzata all’Ufficio del Commissario per le Informazioni britannico viene chiesto di introdurre una nuova misura protettiva nei confronti dei minori che si imbattono in video erotici online. “Il fallimento del governo nel fermare i bambini dal guardare siti pornografici sta causando traumi che si porteranno appresso tutta la vita, mettendoli a rischio di subire abusi e sfruttamento”: spiega John Carr, segretario della Coalizione delle Organizzazioni Benefiche sulla Sicurezza Online dei Bambini.

Dopo un sondaggio condotto dalla coalizione, sono emersi dati agghiaccianti sull’impatto che i video porno hanno sui bambini che si addentrano, per la prima volta, nella delicata sfera della sessualità. La pericolosità dell’esposizione a siti compromettenti sta nel fatto che i ragazzini, sprovvisti di qualsiasi conoscenza in ambito sessuale, distorcano le informazioni: il 70% dei giovani intervistati hanno dipinto l’uomo come sesso dominante nel rapporto e un ulteriore 35% sostiene che la violenza implicita usata nei video nei confronti delle donne sia consensuale. “È dappertutto: negli autobus di scuola, nei corridoi, nei post dei social media. I bambini non dovrebbero poter vedere certi materiali, è una forma di trauma e abuso lasciarglieli visionare”: sottolineano gli attivisti.

Tuttavia, la richiesta di un codice di tipo AACD è stata respinta dal Commissario per le informazioni, in quanto la formula non riuscirebbe a certificare l’età dell’individuo che entra nel sito. Effettivamente, l’AACD, ovvero Age Appropriate Design Code, sebbene abbia l’obiettivo di proteggere gli utenti dalle minacce del web neppure nella fase di registrazione richiede di mostrare il documento di identità o il passaporto per confermare la veridicità dei dati inseriti. “Lei rimane l’unica persona nel Paese che ha il potere di agire per proteggere un’altra generazione di bambini dall’effetto alterato del libero accesso alla pornografia, con tutti gli effetti orribili e ben documentati che sappiamo ha nella società, sin particolare per quanto riguarda la violenza contro donne e ragazze. Le chiedo di riconsiderare la sua decisione e non astenersi di agire contro i siti online pornografici”: rispondono le associazioni per la protezione dei bambini.

Un argomento scottante per il governo inglese, che ultimamente si è dovuto confrontare anche con la nuova iniziativa dell’Online Safety Bill, un disegno di legge che punterebbe ad eliminare materiali dannosi quali il bullismo e la pornografia dal web. “È inconcepibile che il governo stia ritardando la verifica dell’età fino a dopo l’entrata in vigore dell’Online Safety Bill, quando potrebbe essere messo in pratica ora. Non commettete questo sbaglio, i siti pornografici non sono né neutrali né ingenui. Stanno attivamente coinvolgendo tutti gli utenti, inclusi i bambini, attraverso la sorveglianza dei loro dati e algoritmi, al fine di farli restare nei loro siti e tornarci spesso, poiché questo li fa guadagnare. Questo è uno sfruttamento e un terribile abuso delle informazioni dei bambini e va fermato. Vogliamo che l’Ufficio del Commissario per le Informazioni indaghi”: conclude Vanessa Morse, amministratore delegato del Centro per l’Eliminazione dello Sfruttamento Sessuale.
 

 


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