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20 aprile 2024

Esteri

Siria, Washington: "Il regime di Damasco ha usato armi chimiche"

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Siria, Washington:

WASHINGTON - Il regime di Damasco ha usato armi chimiche "su scala ridotta" nel corso del conflitto in Siria. Lo afferma il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel secondo quanto riferiscono i media statunitensi. Hagel, nel corso di una visita negli Emirati Arabi, ha detto che l'intelligence Usa ritiene "con un certo grado di sicurezza" che il regime di Damasco abbia usato armi chimiche contro i ribelli. In particolare, ha detto il segretario alla Difesa statunitense, senza però specificare dove o quando, sarebbe stato usato del gas sarin.

Il governo britannico, ha annunciato un portavoce di Downing Street, ha "informazioni limitate, ma persuasive" riguardo all'uso di armi chimiche in Siria, compreso il gas sarin.

Anche quella di oggi è stata una giornata di sangue nel Paese. Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è di almeno 42 morti tra cui due donne e sei bambini. Lo riferiscono gli attivisti dei Comitati di coordinamento locale, precisando che la maggior parte delle vittime, ben 15, si registra a Damasco e nei suoi sobborghi.

Un gruppo di attivisti antigovernativi ha riferito che un'autobomba è esplosa nel quartiere di Diwaniya nel centro di Damasco. Secondo l'agenzia d'informazione ufficiale 'Sana', che cita fonti della polizia di Damasco, l'esplosione non ha provocato vittime ma solo "danni materiali". L'organo di stampa del regime ha confermato che a esplodere è stata un'autobomba posizionata in via Murshid al-Khater, nel sobborgo di al-Azbakiya. Secondo la 'Sana' la responsabilità dell'attacco è dei "terroristi", termine con il quale il regime si riferisce ai ribelli.

Intanto Damasco fa sapere che prenderà "tutte le misure necessarie" per proteggere le risorse petrolifere del Paese. Lo ha assicurato il ministro del Petrolio siriano, Slaiman Abbas, replicando alla decisione dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea di allentare l'embargo sul petrolio contro la Siria con l'obiettivo di un maggiore sostegno all'opposizione. Slaiman ha precisato che le forze di sicurezza impediranno i tentativi di sottrarre i pozzi al controllo del regime, spiegando che ogni attività illecità sarà denunciata alle autorità competenti che tratteranno la questione "con tutti i possibili mezzi". Il ministro si è rivolto quindi alle compagnie petrolifere straniere in Siria affinché facciano pressione sui rispettivi governi e non applichino l'"illegale" decisione dell'Ue che è "contraria" alle leggi internazionali in materia. Lunedì scorso il Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo ha stabiilito che "le autorità competenti nei Paesi membri dell'Ue potranno ora autorizzare tre tipi di transazioni: importazioni di petrolio e prodotti petroliferi, esportazioni alla Siria di materiale e tecnologia per l'industria petrolifera e del gas,investimenti nel settore petrolifero siriano". Ma "prima di approvare ogni transazione, le autorità competenti consulteranno la Coalizione nazionale siriana, assicurando che non vengano aggirate le sanzioni Ue" contro il regime di Damasco, in particolare "il congelamento dei beni di quanti sono associati alla repressione".

(Adnkronos/Ign)

 



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