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22 aprile 2025

Esteri

Siria, spirale di violenza: massacro di Alawiti, 745 morti

Centinaia di civili, tra cui donne e bambini, vittime di "esecuzioni sommarie" dopo la deposizione di Assad

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

foto d'archivio (pexels.com)

SIRIA - La Siria è nuovamente sprofondata nel caos, con una spirale di violenza che ha colpito duramente la comunità alawita nella regione di Latakia. Secondo quanto denunciato dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 745 alawiti sono stati uccisi a partire da giovedì scorso dalle forze di sicurezza e dalle milizie affiliate al nuovo governo. Le uccisioni sarebbero avvenute nel quadro di un'operazione mirata contro i fedeli dell'ex presidente Bashar al-Assad, lui stesso di origine alawita.

Gli scontri rappresentano l'escalation più violenta dallo scorso dicembre, quando Assad è stato deposto in seguito a un'offensiva lampo dei ribelli guidati dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham (Hts). La tensione era palpabile da giorni nella provincia di Latakia, considerata il cuore della comunità alawita. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha parlato di "esecuzioni" compiute da membri delle forze governative o da miliziani filo-regime, accompagnate da "saccheggi di abitazioni e proprietà". Testimonianze e immagini cruente, verificate attraverso diverse fonti sul terreno, documentano scene di orrore: corpi senza vita di uomini, donne e bambini crivellati di colpi, riversi nelle loro case.

Il partito-milizia sciita libanese Hezbollah ha negato qualsiasi coinvolgimento nella recente ondata di violenze nella Siria occidentale. In un comunicato, il gruppo ha definito le accuse di coinvolgimento "affermazioni infondate" e ha invitato i media a evitare "campagne di disinformazione". Hezbollah è stato un alleato chiave del regime di Bashar al-Assad fino alla sua caduta.

Nel frattempo, il Partito Socialista Progressista libanese (Psp) ha denunciato "tentativi stranieri" di destabilizzare la Siria, avvertendo che le violenze nella regione costiera rappresentano "una minaccia per l'intera regione". Il Psp ha esortato a non "cadere nella trappola dei resti dell'ex regime in cerca di vendetta contro la nuova amministrazione".

La Francia è stato uno dei pochi Paesi a condannare con fermezza le violenze in Siria, in particolare gli "attacchi mirati contro civili di fede alawita e prigionieri". Il ministero degli Esteri francese ha esortato le nuove autorità siriane a "garantire indagini indipendenti per far luce su questi crimini e a punire i responsabili".


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Gianandrea Rorato

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