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25 aprile 2024

Montebelluna

Il sindaco al presidente del palio: “Non è questo il tempo per fare i fenomeni”

Il primo cittadino Marzio Favero replica duramente alle esternazioni fatte dal presidente Nicola Palumbo

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Carri del Palio del Vecchio Mercato a Montebelluna

MONTEBELLUNA – In città è scoppiato il “caso palio” dopo che l’amministrazione comunale pur con rammarico ha deciso di rinviare a tempi migliori gli eventi montebellunesi (ipotizzando analoga sorte per il palio). Una scelta di buon senso dettata tra l’altro dalle norme nazionali in materia di sicurezza sanitaria alla luce della pandemia ancora in atto. La cosa però ha scatenato una dura reazione del presidente dell’Ente palio, Nicola Palumbo. Ora la replica del sindaco sul caso.

“Premesso che il COC non ha annullato il Palio ma solo preso atto che con le normative vigenti non si può fare, anch’io sono addolorato per la situazione perché ho sempre amato e sostenuto il Palio, prima da assessore provinciale poi da sindaco – esordisce Marzio Favero -. Pertanto, richiamo Nicola Palumbo al senso di responsabilità perché non è questo il tempo per fare i fenomeni. In tutta Italia e in tutta Europa sono saltati i grandi eventi. È saltato il Palio di Siena, la Partita a scacchi di Marostica, l’Adunata degli Alpini, la Dama castellana di Conegliano: si è chiesto il perché?

Il mondo intero è stato messo in ginocchio dalla pandemia: l’Italia ne sta uscendo faticosamente dopo tre mesi in cui i cittadini sono stati tenuti prigionieri ai domiciliari per evitare la diffusione del Covid-19. È notizia amara di oggi che sono ripresi i contagi e aumentati i morti in Veneto e notizia di ieri che in Emilia-Romagna dopo un matrimonio sono state messe in quarantena 30 persone e secondo il signor Palumbo una città è morta senza eventi: no! Quando c’è una pandemia in corso, la città muore se fa grandi eventi.

Ci rendiamo conto che nel caso in cui ci fossero casi positivi durante un grande manifestazione, la città verrebbe rimessa in quarantena? Mi pare che i commercianti e gli imprenditori abbiano già sofferto abbastanza e che siano da evitare rischi simili. Mi giungono voci che anche all’interno delle contrade ci siano molti dubbi sull’opportunità di organizzare l’evento. Gli ho chiesto un incontro con i capimastro e per tutta risposta l’ha convocato per giovedì ben sapendo che non posso per un altro impegno. Mi chiedo che gioco stia giocando.

Non accetto poi che attacchi le parti tecniche comunali: il segretario generale del Comune, il dirigente incaricato della Gestione e governo del territorio, il Comandante della Polizia locale ed il Capo della Protezione civile. Io e i miei tecnici abbiamo la responsabilità di tutelare prima di tutto la vita dei cittadini. Le feste vengono dopo. Come si permette? Antonio Netto ha sputato l’anima in tre mesi per gestire il triage davanti all’ospedale, portare le mascherine a tutte le famiglie e i medicinali alle persone in difficoltà rischiando in prima persona di prendersi il virus: che titolo ha per giudicarlo? Ho sentito il responsabile dell’Ufficio igiene dell’Ulss 2, il dottor Cinquetti, che è un’autorità scientifica e che mi ha caldamente scoraggiato dall’autorizzare un’iniziativa che muove 20mila persone. Attualmente sono concessi solo piccoli eventi. Cosa dovremo fare? Un’edizione del Palio a numero chiuso? Sarebbe un’edizione surreale e senza anima.

Parla di un parere interpretativo da parte dell’avvocatura della Regione sulle linee guida: Palumbo si è fatto forza di un parere chiesto all’inizio senza specificare le condizioni con cui si sarebbero dovuto svolgere gli allenamenti. Ora è arrivata una nuova risposta dalla Regione Veneto per cui, viste le caratteristiche della spinta del carro che rendono impossibile la distanza fisica di due metri, esprime parere contrario agli allenamenti col carro.

Se la sua è una sfida, anche politica per mettermi in difficoltà davanti ai cittadini, sappia che ha trovato l’interlocutore sbagliato. Quando c’è stato da pedonalizzare il centro, e ci è voluto molto coraggio, non ho badato alle proteste né al mio consenso personale perché sapevo che era il bene per della città e adesso tanto meno ho timori a deludere qualcuno per la tutela della salute dei cittadini, che è il bene primario. Un Palio si può rifare, per la vita invece non c’è una seconda occasione ed è scandalosa questa smania di protagonismo a tutti i costi. Mi sono stancato di no-vax, di negazionisti, di persone che pensano che il virus non sia mai esistito: una cosa è il coraggio ed un’altra l’incoscienza”.

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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