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16 aprile 2024

Oderzo Motta

Sindacati-Nice, accordo per salvare 56 posti di lavoro

Le coop gli lasciano a casa, grazie all’intervento delle parti sociali il colosso dell’automazione internalizza e stabilizza gli addetti alla produzione. Recuperati anche gli arretrati non pagati

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la Nice a Oderzo

ODERZO - Grazie all’accordo con i sindacati FIOM CGIL, FIT CISL e ADL Cobas, salvaguardati 56 posti di lavoro nel trevigiano.

Sarà Nice Spa (nella foto), in partnership con Adecco, ad assorbire i dipendenti della coop Logitech dei siti di Rutignè di Oderzo e Zoppè di San Vendemmiano che, fornitore di Nice, a inizio anno ha interrotto il rapporto commerciale col colosso dell’automazione e avviato le procedure di licenziamento.

“Abbiamo gestito la leva della responsabilità dell’azienda con buon senso e insieme ai lavoratori siamo arrivati a un accordo che, attraverso l’assunzione in Adecco, salvaguardia i posti di lavoro e, nel corso dei prossimi due anni, prevede la stabilizzazione di almeno il 50% dei dipendenti in Nice” riporta Manuel Moretto della FIOM CGIL di Treviso.

I 56 addetti assemblatori di parti meccaniche (25 occupati nel sito di Rustignè di Oderzo e 31 in quello di Zoppè di san Vendemmiano), due già assorbiti in Nice e gli altri assunti da Adecco (40 a tempo indeterminato e 14 a tempo determinato di 6 mesi rinnovabili) e inseriti in un processo di stabilizzazione che vedrà nei prossimi due anni almeno il 50% di loro stringere il rapporto di lavoro con la multinazionale, non hanno solo conservato il posto di lavoro ma sono anche venuti a capo di tutte le spettanze non pagate dalla coop. Nice, con la sigla dell’accordo, si è infatti impegnata alla liquidazione degli arretrati, compreso il TFR.

“Un risultato positivo sotto più punti di vista - sottolinea Manuel Moretto della FIOM CGIL di Treviso -. Avvallato e condiviso passo per passo con i lavoratori, l’accordo, che contempla la responsabilità dell’azienda, dentro il rispetto delle relazioni industriali, mette tutti nelle migliori condizioni possibili: dalla ditta che non perde il know how dei lavoratori, ai lavoratori che, prima con un rapporto di lavoro in somministrazione e poi stabilizzati, conservano l’impiego e tornano, al contempo, a casa degli arretrati.

Un’operazione di responsabilità e buon senso - continua il sindacalista FIOM CGIL - che, inoltre, introduce un meccanismo nuovo per una realtà che prima di oggi non gestiva internamente i profili lavorativi legati alla produzione diretta, ma solo all’aspetto commerciale, impiegatizio e allo sviluppo del prodotto. In tale modo - aggiunge Moretto - andiamo anche a rafforzare il polo produttivo trevigiano”.
 

 


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