29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioggia debole

31/03/2024pioggia debole e schiarite

29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Silvia Biasi, libero della Nazionale di sitting volley, gioca a pallavolo pur essendo senza una mano

Questa sera a Valdobbiadene si racconta

| Margherita Zaniol |

| Margherita Zaniol |

Silvia Biasi

VALDOBBIADENE - La passione per lo sport, ed in particolare per la pallavolo; la determinazione e la resilienza; le vittorie e le sconfitte; la maglia azzurra e le olimpiadi… una disciplina sportiva pionieristica come il sitting volley. Silvia Biasi è la prossima protagonista della rassegna “Con la cultura non si mangia”, organizzata dall’Hotel Diana e dal “V” di Valdobbiadene. Prendendo le mosse dal suo libro, intitolato Volevo solo giocare a pallavolo, Silvia Biasi racconterà, senza filtri, la sua storia di atleta, allenatrice e di giovane donna - è una delle protagoniste del sitting volley italiano, che con le recenti olimpiadi in Giappone ha conquistato la prima storica paralimpiade per la nazionale. “Lo sport - dice - ha sempre fatto parte della mia vita, sin da quando ero piccola”. Una disciplina, quella del sitting volley, che Silvia ha scelto quasi per caso: “Praticavo pallavolo e quando mi è stato chiesto di entrare a far parte di questa squadra della nazionale ho deciso di dare il mio contributo”. Del sitting volley Silvia ama il fatto che sia uno sport molto veloce e divertente. Tante le attività che impegnano quotidianamente l’azzurra, che oltre a essere un’atleta allena un paio di squadre. Il momento più bello della carriera? “Sicuramente la qualificazione ai Giochi”, confessa.

L’incontro di quest'oggi, 14 dicembre, con inizio alle 20 - condotto dalla giornalista Adriana Rasera - rientra nel cartellone della rassegna culturale del “V”, il ristorante adiacente all’Hotel Diana di Valdobbiadene. L’ingresso è libero. Si consiglia la prenotazione. Info: 349 0079322 Silvia Biasi. Libero della Nazionale italiana di sitting volley, gioca a pallavolo pur essendo senza una mano, “e se giochi a pallavolo la mancanza di una mano non è cosa da poco. E di solito te la fanno notare! Il segreto è non scoraggiarsi. E io non ho mai perso coraggio”. Silvia Biasi a 5 anni è diventata mancina. È lei a raccontarla così nelle prime pagine del libro scritto con Antonella Stellitano. È diventata mancina perché ha perso la mano destra mettendola in un macchinario per la distribuzione del mangime. Era così piccola, dice sempre lei, che quasi le sembra di esserci nata, di aver sempre portato la protesi. E con la protesi fa tutto, comprese le Paralimpiadi in Giappone. “Resilienza, per me, significa essere riuscita ad andata avanti nonostante i pareri contrari e le difficoltà in campo pallavolistico”. Di lei hanno recentemente parlato VanityFair e Donna Moderna.

 


| modificato il:

Margherita Zaniol

Leggi altre notizie di Valdobbiadene Pieve di Soligo
Leggi altre notizie di Valdobbiadene Pieve di Soligo

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×