Siccità, conto salato per gli agricoltori della Marca
Le perdite già si calcolano tra il 15 e il 20%
TREVISO - Il grande caldo presenta un primo “conto” agli agricoltori della Marca ed è salatissimo: di media le imprese avranno incrementi di costi dal 15 al 50 per cento a causa dell’aumento dell’uso della manodopera e del gasolio usato in agricoltura. E’ quanto emerge da uno studio elaborato da Condifesa TVB (20mila imprese associate) il Consorzio che tutela gli agricoltori dalle avversità.
Ma quali ripercussioni può determinare nei prodotti della terra questo clima torrido? “Il frumento e l’orzo che si raccolgono ora nonostante le scarse precipitazioni sono arrivati a maturazione con rese e qualità soddisfacenti” spiega il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal. “Per soia e mais la situazione è diversa – prosegue Nadal – servono costanti interventi irrigui.
E se dovesse ridursi la disponibilità idrica si determinerebbe una perdita del raccolto anche totale con la morte della coltura”. Quindi passando al vigneto, alla vendemmia mancano due mesi o poco più.
“Il vigneto non muore, ma se non ci sarà la possibilità di irrigare in termini qualitativi e quantitativi si registreranno grosse perdite”. Sulla questione interviene anche il direttore Filippo Codato: “In un quadro meteo climatico dove si registrano scarse precipitazioni, siamo ad un meno 50% rispetto alle medie storiche, le uniche accortezze in agricoltura sono l’applicazione delle buone pratiche agricole. Tra cui la scelta di varietà e dei porta-innesti che possono essere più efficienti nell’utilizzare la poca acqua disponibile anche per il futuro”.