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23 aprile 2024

SIAMO NOI A CREARE LA RICCHEZZA, E' IL MOMENTO DI RIPRENDERCELA!

Categoria: Istruzione -

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Francesca Salvador | commenti | (27)

 

"Quando sarete pronti ad emergere, emergerete.

Tutto il potere di cui avete bisogno, è nelle vostre mani.

E nei vostri cuori."

 

Rise Up: sorgete!

 

Quando sarete pronti ad emergere, emergerete.

 

Tutto il potere di cui avete bisogno è nelle vostre mani.

 

Adesso guardatevi intorno, il nostro sistema finanziario è stato derubato da una generazione di ladri.

 

Mentre voi lavorate sempre più duramente per avere sempre meno, il gioco viene manovrato contro di voi, ci stanno rendendo schiavi virtuali, predatori al cuore del nostro sistema finanziario che impongono i prezzi delle nostre più preziose risorse, cibo, acqua, energia.

 

Anche la stessa valuta, il denaro, è stato manipolato da criminali di alti livelli in una gigantesca massiva cospirazione.

 

Loro stanno rapinando miliardi di persone e di triliardi di dollari all’anno.

 

Amici, non c’è bisogno di misure di austerità, non c’è bisogno della sofferenza finanziaria, non c’è bisogno della povertà, non esiste alcuna scarsità.

 

Noi siamo semplicemente le vittime di una rapina di proporzioni inimmaginabili; ci hanno nutrito con una bugia così vasta che ha schiacciato tutta l’umanità.

 

La verità è che c’è molto di più da dire…

 

Sessant’anni fa la produzione industriale aumentava così rapidamente che si prevedeva che oggi le famiglie avrebbero vissuto agiatamente anche con lo stipendio di una sola persona, perché avrebbe lavorato solo 10 ore a settimana, e ci saremmo chiesti cosa farne del tempo libero.

 

Cosa ne è stato di quel sogno?

 

In quel periodo ci voleva una settimana di lavoro a tempo pieno per fare ciò che oggi può essere fatto in 10 ore.

 

Abbiamo tecnologie mille volte più potenti, ci possiamo connettere in modi che non avremmo mai immaginato, adesso noi siamo cento volte più ricchi di quanto avremmo potuto essere negli anni cinquanta.

 

Noi siamo gli eredi di un grande fondo di prosperità. 70 miliardi di miliardi solo negli stati uniti, più di 200.000 dollari per ogni uomo, donna, bambino.

 

L’unico motivo per cui non ne usufruiamo è perché questa ricchezza è spazzata via da una classe criminale corrotta.

 

Loro creano corporazioni gigantesche aumentando i prezzi, abbassando salari rubando i frutti della nostra produzione.

 

Mentre un tempo la famiglia prosperava con un solo stipendio adesso entrambi i genitori sono costretti a lavorare donando il loro tempo alla produttività, lottando per sbarcare il lunario.

 

Loro controllano i media usando i problemi sociali per dividerci e mettere fratello contro fratello, e ci ritroviamo a combattere gli uni contro gli altri per motivi che le lobby decidono.

 

Ci terrorizzano con i fallimenti bancari ma qualunque somma perdano siamo noi a doverla recuperare dai nostri redditi e succede ogni singolo giorno.

 

Non vendetevi a questi criminali che abusano di voi, vi schiavizzano, rubano la vostra vita, che vi dicono cosa fare e cosa pensare cosa sentire.

 

Sostituiamo il sistema corrotto con un sistema migliore, ma migliore per tutti.

 

Siamo noi a creare la ricchezza non loro, ed è arrivato il momento di riprendercela.

 

Rivendichiamo i frutti della nostra produttività.

 

Condividiamo tutta la nostra prosperità.

 

Possiamo fare questo adesso.

 

Noi siamo i creatori e quando ci uniamo insieme abbiamo il potere di creare qualsiasi futuro noi vogliamo.

 

 

Sorgete!

 

.

 



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GIUSTO ! RIPRENDIAMOCELA !

Domani all'alba tutti davanti alla banca con mazza e piede di porco. Okkei ragazzi?

ah no...scusate...dimenticavo...domani devo andare al mare in bicicletta con Politicamente Scorretto...che son arrivate le tedesche...

beh...allora... facciamo...si! senz'altro per martedì...ci si sente per conferma eh!

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No martedì non posso io ,ho una giornata full. Forse facciamo per mercoledì ma andiamo in orario di apertura banca che non ho voglia di fare fatica con la mazza!
Ci riaggiorniamo anche perché penso vorrà venire anche la Sig.ra Salvador!

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Volevo scrivere "ce la riprendiamo" ma è venuto fuori c'è

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Non credo che possa. Che sappia io, il mercoledì ha il corso alla Palestra della Felicità con Denisio e MarcoM.

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Mi sa che salta tutto allora e non ci riappropriamo della ricchezza!

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... vedere come gli schiavi si deridono da soli: della serie mal comune mezzo gaudio.
E mentre il 10% della popolazione detiene il 90% delle ricchezze gli schiavi si auto prendono per i fondelli da soli.
Io sono nato povero schiavo e morirò da povero schiavo ma almeno sono cosciente di questo. Certi vivono nell'ignoranza: beati loro.

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Egregio MarcoM X , c'è qualcuno a questo mondo che possa non definirsi un povero schiavo?
Schiavo del lavoro, del denaro, della politica, della più o meno buona salute, delle regole sociali, della religione... del dove quando e da chi è nato, dal momento che questo già costringe a un determinato pecorso e destino? dunque in realtà ognuno ha la propria, di schiavitù, più o meno dura (talvolta insopportabile) , fino alla morte. C'è chi spera che almeno nell' aldilà si possa trovare la vera libertà.

Detto questo non resta che cercare di vivere il più serenamente possibile la propria indiviuduale condizione, sforzandosi di migliorarla senza fare troppi errori, adattandosi alle circostanze meglio che si può con qualche furbizia autoconsolatrice. Non guasta cercare di alleggerire con qualche facezia la angoscia incombente di certi blog...

PS: per l'assalto al bancomat pensavo anche di svellerlo con un trattore... ma el me amigo contadìn, che el me prestarie el Landini, l'à da aràr i camp tuta a prosima settimana...

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Consiglio al Sig. Marco M. che si sente un povero schiavo di frequentare un po' la palestra della felicità, chissà che non possa trovarne giovamento.
Di sicuro ne troverà giovamento il portafoglio del Sig. Berti.

P.S. Se non si può avere il Landini proveremo con il Deutz

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L'ultima volta, che io sapppia, dove qualcuno ha detto: "è roba nostra e ce la riprendiamo" è stato nel famoso -e non famigerato- ottobre del '17. E in effetti "le terre ai contadini e le fabbriche agli operai" sono state una realtà. "Cosa ho imparato dal comunismo"? - parafrasando Emanuela Da Ros. Che forzare le leggi della storia e dell'economia non è possibile.

***

Non c'entra un tubo, ma ho bisogno di dirlo a qualcuno. Ieri sono stato ad una Messa di Suffragio e nell'Omelia il Parroco di (***) a un certo punto ha detto che "... questo Papa deve darsi una calmata... perché... vero...". Il perché non l'ha detto, ma a me il papa non pare un facinoroso da calmare. All'inizio della Messa si è raccomandato che nel giorno di S. Pietro dovevamo fare un'offerta straordinaria. Al passaggio del Sagrestano ho versato quasi 5 euro: bastano?

"La fede è nostra: riprendiamocela" -parafrasando questa volta Salvador.

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Già, una bella realtà del comunismo sono anche i gulag che son venuti appresso.
Anche la "grande fame" in Ucraina, nonostante le "terre date ai contadini" fu un gran bella realtà..

Quella, poi, dell' Omelia antipapale del Parroco di (***) sa tanto di megapalla anticlericale studiata a tavolino.
Si, proprio... al tavolino del Bar Sport.

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Beh, ma forse il comunismo è anche milioni di morti per liberare metà Europa dal nazifascismo. Ma non è questa la chiave di lettura giusta perché 1 a 1 pari, ma ho vinto io, non è un argomentare logico. Ho in cantiere un post su "Breve guida al comunismo" perché mi pare che sul tema ci sia molta "emotività". Fare un po' di chiarezza su socialismo storico, socialismo reale, comunismo, conferenza di Zimmerwald e soprattutto III Internazionale.

Sull'Omelia è tutto vero. Ho i miei amici testimoni che però qui non possono valere. Non credo che il Prete fosse pazzo, ma probabilmente alludeva a certe aperture di Francesco I del tutto invise nella Chiesa. Penso a Eucarestia ai divorziati, gay, coppie di fatto, ecc. Tutti temi che mi paiono spariti (per quello che ne so dalla stampa generalista... cioè quasi nulla) dal prossimo Sinodo di ottobre.

Michele, fattene una ragione. Non è che i comunisti mangiassero i bambini e i cattolici hanno in ogni caso ragione.

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Ma che razza di modo di fare i conti ! come fai a mettere in un unica bara (requiem aeternam eis) i caduti contro Hitler e quelli causati per il cinico conseguimento ed il mantenimento del potere interno? non solo in Russia, s'intende, ma facciam magari due conti anche in Cambogia? o in Cina?

Sull' omelia par veramente strano che ad una Messa di Suffragio il prete si metta a bersagliar Bergoglio. Certo, se i testimoni non si possono escutere (ma varda ti che pecà!) uno può inventarsi di tutto.

PS: veramente, nella "Grande Fame Ucraina" causata da Stalin nei primi anni '30, furono assai diffusi i casi di cannibalismo...

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Una volta tanto, almeno nelle premesse, sono d'accordo con questo blog: tutte le possibili realizzazioni delle potenzialità create per poterci far vivere meglio sono state allegramente accantonate; chi è ricco lo è sempre di più, chi è povero è sempre più povero, ed anche chi è schiavo è sempre più schiavo.
Non credo affatto che queste siano condizioni inevitabili né che ci si possa illudere con qualche "furbizia consolatrice". Men che meno serve chiedersi se il fallimento del progresso umano sia dovuto più al nazismo, al comunismo, al socialismo, al capitalismo, al clericalismo, all'anticlericalismo, alla democrazia e via discorrendo .... tutte atroci banalità.
L'uomo ha sacrificato "l'intelligenza" sull'altare del denaro e del potere (potere per fare cosa poi? per decidere il "destino degli altri"? e per il "denaro", sempre lui. Ma che cos'ha il denaro di così importante? Se riflettessimo bene riguardo a come potrebbe essere un mondo senza soldi, scopriremmo che sarebbe molto migliore di adesso e che tutti potremmo effettivamente vivere meglio.
Quindi il punto a mio avviso non è tanto riprenderci la ricchezza, bensì capire finalmente cosa è per noi veramente "ricchezza".

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“Se riflettessimo…scopriremmo…che un mondo senza soldi sarebbe migliore”.

Ma siccome l’unico a riflettere, residendo egli in idilliaca galassia a noi sconosciuta, pare sia il Sig. Libero Pensiero (tanto libero che non gli è consentito firmarsi), l’uomo continuerà ad andare avanti coi sistemi di sempre. Da quando, anziché carte di credito, usava per i suoi rapporti di scambio il complicato baratto o pregiate conchiglie (pensa che fortunàdi quei che stéa al mar! tuti siòri!).

La stessa Sig.ra Salvador non suffraga queste ingenue utopie antiplutocratiche
ma piuttosto, con concretezza tutta mulìebre, chiama alla rivolta spartachista ed alla esplicita rapina (RIPRENDIAMOCI!) del denaro attualmente in mano ad altri. Così per invertire, almeno ogni tanto, le parti fra ricchi e poveri.

PS: tutti ricorderete come i romani han ridotto Spartaco e gli schiavi ribelli.

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Cara Francesca Salvador, i tuoi interlocutori non brillano certo per cultura ed intelligenza. Tra tutti emerge un certo Bastanzetti. Io lo credevo un comico, al contrario e' un filosofo che a volte fa ridere.

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Fortunatamente per le sorti dei vivaci blog della Signora c'è lei che, grazie alla sua frequentazione in CGIL, fa impennare la media di cultura ed intelligenza.

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Trovo il blog di Francesca Salvador interessante, ma piu' che contribuire leggo quello che Francesca Salvador scrive ed i commenti. La lontananza e' interessante. Sono iscritto alla CGIL, ma la frequento poco, anzi quasi per niente. Una mia lettera aperta e' stata piu' che altro una critica ad un certo PD che ha esclusivamente gli imprenditori come interlocutori. All' iniziativa di Puppato, un caso eclatante di ipocrisia politica la CGIL e' stata poi invitata. A volte le parole scritte servono.

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Immaginiamoci se l'avesse frequentata tanto, la CGIL...a quest'ora avrebbe già un paio di Nobel.
Mi saluti la Camusso

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Il post è interessante perchè riporta ai minimi termini la questione fondamentale: tutti (a parte Bastanzetti) criticano il sistema perchè SENTONO e si accorgono della profonda ingiustizia sociale che genera, è un pò come il gioco del monopoli quando qualcuno inizia ad avere le caselline che contano procede poi facendo incetta delle caselle e delle risorse altrui. Identica analogia su scala planetaria, miliardi di sprechi, miliardi di vite in condizioni di miseria, pochissimi oligarchi monopolizzatori.
Questo soffermandoci solo all'aspetto materiale della questione.
L'aspetto spirituale, il senso di evoluzione della vita interiore, psichica etc... anch' esso quasi completamente assorbito dalle necessità e impellenze del sistema.

Naturalmente il fine di tutto questo non sarà il riconoscimento e la morte della schiavitù ma solo un'oppurtunità di riflessione prima del GAME-OVER GAME-OVER GAME-OVER

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Ma sa, Denisio, che adesso che mi avete dato questa "oppUrtunità di riflessione" mi sento già molto ma mooolto meno schiavo?

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non ne sono certo a giudicare da dove cade il suo umorismo , lei è decisamente più divertente quando a suo modo assume intenzione seria , infatti per primo le consigliai di aprire il suo blog ma vedo che preferisce fare la macchietta del blog , continui pure .

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Posso, senz' altro, portare i suoi saluti alla Camusso e ad altri, anche trevigiani e veneti. Ma la conoscono?

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A proposito di Camusso.
C'e' una relazione tra il piano del lavoro del '49 e il piano del lavoro di oggi. Allora c'era un paese da ricostruire e anche oggi c'e' un paese da ricostruire, stavolta per una guerra economica". Lo ha detto a Pescara il segretario generale della Cgil Susanna Camusso soffermandosi a parlare, in un incontro con i giovani, del piano del lavoro, facendo un parallelismo con il 1949. "Allora - ha ricordato - il paese fu ricostruito dentro la ricostruzione europea e del mondo e oggi va ricostruito dentro una politica europea che e' di restrizione e non di sostegno agli investimenti e alla crescita". Per Susanna Camusso la chiave di volta, in questo momento, e' che "il paese deve utilizzare se stesso. Il fondamento del piano del lavoro - ha spiegato - e' l'idea che non dobbiamo aspettare qualcuno da un'altra parte del mondo che decide cosa si puo' fare nel nostro paese ma che dobbiamo investire su noi stessi, sulle ricchezze che abbiamo, sulle cose che dobbiamo inventarci perche' magari ce le siamo perse nel tempo, e dentro il piano del lavoro c'e' una grande scommessa sulla Pubblica amministrazione, sull'istruzione, sull'utilizzo delle competenze. Non e' solamente un elenco di opere che si potrebbero fare - ha osservato il segretario - ma e' una idea un po' piu' ambiziosa cioe' l'idea di descrivere quali ricchezze ha il paese e come si potrebbero tradurre nella creazione di lavoro e nelle risposte sulla qualita' del Paese". Tra gli aspetti fondamentali Camusso ha citato "la contrattazione nel territorio. Se qualcuno immagina che il piano del lavoro esiste solo come dimensione nazionale del confronto con il governo, non si fara' mai"

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A proposito di Camusso.
C'e' una relazione tra il piano del lavoro del '49 e il piano del lavoro di oggi. Allora c'era un paese da ricostruire e anche oggi c'e' un paese da ricostruire, stavolta per una guerra economica". Lo ha detto a Pescara il segretario generale della Cgil Susanna Camusso soffermandosi a parlare, in un incontro con i giovani, del piano del lavoro, facendo un parallelismo con il 1949. "Allora - ha ricordato - il paese fu ricostruito dentro la ricostruzione europea e del mondo e oggi va ricostruito dentro una politica europea che e' di restrizione e non di sostegno agli investimenti e alla crescita". Per Susanna Camusso la chiave di volta, in questo momento, e' che "il paese deve utilizzare se stesso. Il fondamento del piano del lavoro - ha spiegato - e' l'idea che non dobbiamo aspettare qualcuno da un'altra parte del mondo che decide cosa si puo' fare nel nostro paese ma che dobbiamo investire su noi stessi, sulle ricchezze che abbiamo, sulle cose che dobbiamo inventarci perche' magari ce le siamo perse nel tempo, e dentro il piano del lavoro c'e' una grande scommessa sulla Pubblica amministrazione, sull'istruzione, sull'utilizzo delle competenze. Non e' solamente un elenco di opere che si potrebbero fare - ha osservato il segretario - ma e' una idea un po' piu' ambiziosa cioe' l'idea di descrivere quali ricchezze ha il paese e come si potrebbero tradurre nella creazione di lavoro e nelle risposte sulla qualita' del Paese". Tra gli aspetti fondamentali Camusso ha citato "la contrattazione nel territorio. Se qualcuno immagina che il piano del lavoro esiste solo come dimensione nazionale del confronto con il governo, non si fara' mai"

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Perfetto esempio di aria fritta in salsa sindacalese.
Il menù giusto per amplificare il dramma della disoccupazione e della perdita di competitività delle ns. industrie.

PS: Io e Susanna abbiam fatto la naja insieme. Io in un Plotone Fucilieri. Lei alle salmerie...

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In pratica questa Camusso ha parlato tanto per non dire alla fine niente.
Paragonare il 1949 con oggi vuol dire non aver capito niente della situazione italiana. L'Italia produce ancora molto ma se non si abbassa la tassazione sulle imprese non si crea lavoro e i nostri prodotti saranno sempre meno competitivi sul mercato.

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La nota della Camusso è stato postata solo per verificare, ce ne fosse bisogno, cosa capiscono Bastanzetti e Scorretto non tanto della Camusso, ma della realtà attuale.

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