Si taglia. "Alla cultura, ovviamente"
Stop al Concorso nazionale di Violino
VITTORIO VENETO - "E' la manifestazione che ha fatto della nostra città, e lo diciamo con giusto orgoglio, la Città della Musica. Il Concorso di Violino di Vittorio Veneto conferma la sua vitalità e consolida il prestigio che a livello nazionale gli viene universalmente riconosciuto. Continueremo a portare e aggiungere ogni volta, con questo Concorso, che sentiamo nostro più che mai, un ulteriore contributo alla cultura della musica e del pensiero, affinché si consolidi come asse portante e punto di riferimento sicuro delle giovani e migliori espressioni musicali." Era il 2012, quando il sindaco Gianantonio Da Re annunciava, e elogiava, la 30° edizione del Concorso nazionale Biennale di Violino.
Adistanza di un anno, l'unica certezza di quel "punto di riferimento sicuro" è che non ci sarà affatto. Dopo 50 anni di storia, l'edizione del 2014 salterà. Perchè, come ha spiegato l'assessore alla cultura Michele De Bertolis "mancano i soldi".
Quando le finanze sono ristrette, bisogna tagliare. E i primi tagli - Da Re era (già) stato chiarissimo - "vanno ovviamente fatti alla cultura". Una politica non condivisa dall'opposizione. "I nostri amministratori continuano a pensare che la cultura sia solo un costo - commenta il consigliere del Pd Alessandro De Bastiani - non vogliono capire che il Concorso e la Rassegna d’Archi hanno le potenzialità per diventare qualcosa di molto più importante di quello che già sono. Come, per esempio, un Festival Internazionale della musica d'archi che, partendo dalla già nota manifestazione, potrebbe ampliarsi aprendosi a generi di musica moderna e contemporanea".
Per De Bastiani, l'amministrazione sta rinunciando alla possibilità di "Un Festival europeo capace di attrarre finanziamenti europei e sponsor importanti che potrebbero essere cercati anche distante dalla nostra città". Serve solo volontà, iniziativa, intuizione. "Serve un passaggio coraggioso e ambizioso che la nostra città ha le carte in regola per fare - puntualizza il consigliere - dal nuovo teatro Da Ponte, alla preziosa cornice rinascimentale di Serravalle, allo splendido paesaggio collinare, ai prodotti di eccellenza dell' enogastronomia locale, ma soprattutto con il bagaglio maturato in decenni di gestione del Concorso e della rassegna. Quello che si chiama know-hout, che noi abbiamo e altri no, e che rischiamo di perdere".