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19 aprile 2024

Castelfranco

Si riaccende lo scontro politico sugli alberi monumentali di Castelfranco

Il pentastellato Bambace sottolinea il lavoro dei cittadini per gli alberi monumentali e non adeguatamente riconosciuto, mentre l'ex-sindaco Dussin rivendica il salvataggio dei tigli del viale della Stazione.

| Leonardo Sernagiotto |

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alberi monumentali castelfranco veneto

CASTELFRANCO – Alberi monumentali a Castelfranco: l’ora dei distinguo. Alla notizia del riconoscimento di 107 piante presenti nel territorio comunale, Andrea Bambace, ex-consigliere comunale in forza al Movimento 5 Stelle, contesta la narrazione dell’attuale giunta Marcon e ripercorre l’iter che ha portato al riconoscimento degli alberi monumentali castellani.

“Nel settembre 2019 – ricorda Bambace – un gruppo di attivisti di Castelfranco aveva formalizzato, dopo mesi di schedature, l'iter di iscrizione dei tigli del viale Cesare Battisti (viale della stazione), dello s’cieson di Salvatronda e dei cedri del Libano lungo le fosse al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, alla Regione Veneto e al Corpo Forestale Regionale”.

Il 21 ottobre 2019, Andrea Bambace presenta in consiglio comunale una mozione sulla "Tutela per la salvaguardia del verde, del patrimonio arboreo di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, storico e culturale", che prevedeva anche l’avvio dell’iter per il riconoscimento degli alberi monumentali. La mozione fu tuttavia bocciata dalla maggioranza di Lega-Forza Italia, guidata dal sindaco Stefano Marcon.

Conclude Bambace: “Pertanto i meriti sull'argomento e sul lavoro svolto non vanno di certo attribuiti nella loro totalità né a questa Giunta, né ai referenti dell’Università di Padova: devono essere ringraziati anche tutti quei cittadini castellani che hanno contribuito a schedare gli alberi di pregio di Castelfranco e a stilare un progetto per preservare e tutelare il patrimonio naturale all'interno del contesto urbano”.

Alle rimostranze di Bambace, risponde Luciano Dussin, ex-sindaco leghista (2010-2015): “Gli alberi sul viale della stazione dovevano essere tutti abbattuti ancora nel 2013 per ordine del Corpo Forestale in quanto ammalati. Mi opposi ufficialmente all’ordinanza in qualità di sindaco, assumendomene le responsabilità. Giusto per ricordare”.

Mentre dagli spalti del centro sinistra si accusa l’attuale amministrazione di non tutelare il verde, con il taglio di diversi alberi in città come nel caso delle robinie a sud dell’ospedale, più pragmatica risulta Serena Stangherlin, consigliera comunale di opposizione, che ricorda come a fine agosto scada il bando regionale per i contributi per la gestione e la cura degli alberi monumentali, con copertura del 100%, fino a un totale di 6mila euro per singolo albero.

 


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Leonardo Sernagiotto

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