Sezione archeologica, è scontro tra maggioranza e minoranza
Padoan: “Non è una priorità”. Uliana: “Come? Quando eravate in minoranza protestavate”
| Claudia Borsoi |

VITTORIO VENETO – Il dibattito sull’annunciata, e mai aperta, sezione archeologica del Museo del Cenedese tiene nuovamente banco tra maggioranza e minoranza. L’esposizione di reperti archeologici è ferma al palo da quarant’anni, da quando il Comune acquistò palazzo Torres in via Roma, a fianco al museo, per allestire questa sezione. In parte la sezione è già stata allestita, come evidenziato pochi anni fa al termine di un sopralluogo dei consiglieri comunali promosso dall’allora presidente del consiglio Paolo Santantonio (FI), ma non più consona con le modalità di fruizione di un museo d’oggi. L’immobile, all’epoca ristrutturato, oggi necessità di interventi al tetto (a breve partiranno per 50mila euro) e di adeguamento degli impianti antincendio e elettrico. Stando all’ultimo quadro economico redatto a marzo 2023, per l’allestimento e per la sistemazione degli impianti servivano 570mila euro. Cifre che oggi con l’aumento dei prezzi potrebbe essere ancora più alta.
«L’apertura della sezione archeologica del Museo del Cenedese non è, al momento, tra le nostre priorità» ha ammesso, poi giorni fa, l’assessore alla cultura, Enrico Padoan, dopo che si è saputo che il Comune darà nel frattempo avvio ai lavori sul tetto dal quale piove dentro.
«Ma come? Solo qualche tempo fa Mirella Balliana, Alessandro De Bastiani e Marco Dus, che erano in minoranza (e ora sono rispettivamente sindaco, presidente del consiglio comunale e vicesindaco ndr), protestavano per lo stesso problema – interviene l’ex assessore alla cultura Antonella Uliana, che oggi siede tra i banchi della minoranza di “La persona al centro” -. Noi venivamo accusati di "solo promesse e non fatti". Ma ora che sono loro ad amministrare la città? Evidentemente le opinioni possono cambiare quando dalla protesta si deve passare ai fatti!».
«Mancano, al momento, le risorse - ammette l’assessore Padoan -. Ora abbiamo altre priorità». Tra queste figura la biblioteca civica per la quale il primo nodo da sciogliere sarà scegliere quale strada prendere: ampliarla in loco o nell’adiacente rotonda di villa Papadopoli.
«La consigliere Antonella Uliana è stata assessore alla biblioteca e ai musei di Vittorio Veneto dal 2014 al 2024 e possiamo dire che lo stato di fatto di queste istituzioni culturali sono il frutto in buona parte del suo operato – interviene il presidente del consiglio comunale, Alessandro De Bastiani (Rinascita Civica) -. Cosa ha fatto Uliana per migliorare lo stato della biblioteca? Un progetto di un famoso architetto costato circa 40mila euro che è di fatto irrealizzabile visto che prevedeva l’archivio storico sotto terra mettendolo a rischio in caso di inondazione. Ha poi criticato la giunta di non aver messo in programma per il prossimo anno, 2026, l’apertura del museo archeologico facendo finta di non sapere che ha lasciato un edificio con il tetto con infiltrazioni d’acqua. Come è impossibile non ricordare che stiamo parlando delle due priorità, biblioteca e museo archeologico, che l’assessore Uliana aveva annunciato per lo svolgimento del suo mandato e che alla fine sono risultate ambedue del tutto disattese».