Il servizio mensa nelle scuole di Montebelluna non convince Bressan
Elisamaria Bressan, consigliere d’opposizione, ha sollevato la questione dei costi e della qualità del servizio
MONTEBELLUNA – Dopo una lunga contrattazione il risultato portato a casa dal Comune è stato un incremento di 90mila euro del servizio mensa: in consiglio comunale i funzionari pubblici e l'assessore di comparto hanno assicurato che poteva andare peggio e che è stato fatto il possibile per garantire il servizio migliore. Le ragioni dell’aumento sono legate alle nuove disposizioni di igienizzazione dei locali e alla necessità di acquistare dei portavivande termici, per far arrivare in classe i pasti caldi, visto che le mense non si possono usare a causa del covid, dato che non garantirebbero il distanziamento necessario.
La questione va detto è stata sollevata da Elisamaria Bressan consigliere d’opposizione che contattata da diversi genitori ha segnalato le proteste delle famiglie: “Prima quando un bambino chiedeva alle maestre di poter avere un altro piatto di pasta gli veniva dato senza problemi ora viceversa i piccoli rispetto alle loro richieste ricevono del pane. Inoltre, le famiglie lamentano che le porzioni siano più scarse e anche sulla qualità ora ci sono dei dubbi”. Sulla questione l’assessore alla pubblica istruzione ha spiegato che la ditta non è tenuta a dare ulteriori porzioni, e che la quantità e la qualità del cibo è rimasta invariata. Detto ciò, ora resta da capire perché i bambini tornano a casa affamati.