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29 marzo 2024

Nord-Est

Servizi d'interpretazione dei segni in ospedale e sostegno per mille allievi con disabilità sensoriali, questo quanto ottenuto dall'assessore Lanzarin

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Servizi d'interpretazione dei segni in ospedale e sostegno per mille allievi con disabilità sensoriali, questo quanto ottenuto dall'assessore Lanzarin

Servizi di interpretariato nella lingua dei segni nei pronto soccorso e nelle strutture ospedaliere del Veneto per persone con disabilità uditive e comunicative. E mille minori sordi in Veneto affiancati a scuola (dalla materna alle superiori) da mediatori esperti nel linguaggio dei segni. Ad un anno dall’avvio del primo programma regionale per l’inclusione sociale delle persone con disabilità uditive e sensoriali, questo il primo bilancio degli interventi attuati per il superamento delle barriere linguistiche. A fare il punto è l’assessore regionale alla sanità e al Sociale Manuela Lanzarin.

 

“La Regione Veneto si è dotata del provvedimento legislativo più avanzato in Italia per l’inclusione sociale delle persone con disabilità sensoriale per l’adozione sistematica della lingua dei segni (Lis) nei servizi e nelle attività pubbliche, dalla sanità, alla scuola, ai media televisivi. Una legge ambiziosa con obiettivi avanzati di civiltà, a cui abbiamo iniziato a dare attuazione con il piano triennale 2018-2020. In collaborazione con le associazioni dei disabili, sono stati definiti i traguardi da raggiungere con successivi interventi in progress, a cominciare dall’accesso ai servizi sanitari e dall’inclusione scolastica dei minori”.

 

Per quanto riguarda l’accessibilità alla sanità e ai servizi sociosanitari tutte le Ulss del Veneto si sono dotate - grazie al piano triennale regionale che ha stanziato 300 mila euro per questo obiettivo - di servizi di comunicazione agevolata con i pazienti affetti da sordità o da ipoacusia.Il servizio, attivato dall’Ulss 4 del Veneto Orientale per prima e attualmente in sperimentazione nell’Ulss 2 Marca Trevigiana, 3 Serenissima, 5 Polesana, 7 Pedemontana e nell’Istituto Oncologico Veneto, consente di attivare in tempo reale, grazie ad una ‘app’ attivabile sui tablet in dotazione alle strutture sanitarie, la videochiamata con l’interprete che traduce nella lingua dei segni le richieste del paziente e le risposte dell’operatore sanitario in questione.

 

Gli interpreti professionisti sono a disposizione in video chiamata al momento o su appuntamento. Quanto all’affiancamento scolastico, nel 2018 sono stati 990 gli alunni in Veneto seguiti da mediatori esperti nel linguaggio dei segni, dalla scuola di infanzia alle superiori.

 



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