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23 giugno 2025

Castelfranco

Sequestrati i cellulari degli amici di Cristea: si indaga sull’ipotesi di un agguato

Il materiale verrà analizzato per chiarire dinamiche e contatti prima e dopo la rissa mortale al Playa Loca

| La redazione |

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Lorenzo Cristea

CASTELFRANCO VENETO – La Procura ha disposto il sequestro dei telefoni cellulari dei sette giovani che si trovavano con Lorenzo Cristea la notte del 3 maggio, quando il ventenne di Trebaseleghe ha perso la vita al termine di una rissa fuori dalla discoteca Playa Loca. L’obiettivo è approfondire i contatti e i messaggi scambiati all’interno del gruppo, prima e dopo i fatti, per verificare la consistenza della ricostruzione proposta dalla difesa degli indagati per l’omicidio. La richiesta è arrivata dagli avvocati dei due arrestati, Badr Rouaji, 19 anni, e Taha Bennani, 22, entrambi attualmente in carcere con l’accusa di omicidio. I legali sostengono che la dinamica dei fatti potrebbe essere diversa da quella inizialmente ipotizzata e parlano di un’aggressione premeditata ai danni dei due imputati.

Il sequestro dei dispositivi, autorizzato dal pubblico ministero, sarà seguito da un’analisi forense affidata all’ingegnere Nicola Chemello, che inizierà l’esame dei telefoni il 28 maggio. La difesa si dice convinta che da questi dispositivi possano emergere nuovi elementi utili a ricostruire il contesto e a sostenere l’ipotesi che non si sia trattato di un’aggressione unilaterale. Tra gli elementi già acquisiti, figura un messaggio vocale inviato da un pierre della discoteca a un amico. Nel messaggio, il giovane racconta che Cristea lo avrebbe avvertito di possibili tensioni imminenti al locale, poco prima dei fatti. La registrazione è stata depositata in Procura. Secondo la versione fornita dai due arrestati, sarebbero stati provocati all’interno del locale, tanto che i buttafuori avrebbero dovuto allontanare il gruppo di Cristea.

Un loro amico, chiamato per riaccompagnarli, potrebbe aver assistito alla colluttazione, e potrebbe essere ascoltato come testimone. Parallelamente, la difesa ha richiesto e ottenuto accertamenti medico-legali su Rouaji e Bennani per documentare eventuali lesioni compatibili con una colluttazione. A entrambi sono state riscontrate contusioni, anche se lievi. Feriti in modo più grave tre ragazzi del gruppo di Cristea, tra cui Alessandro Bortolami, colpito da cinque fendenti, uno dei quali compatibile con la lama che avrebbe ucciso Cristea. Il prossimo appuntamento in aula è fissato per il 30 maggio, davanti al Tribunale del Riesame di Venezia. I legali dei due indagati chiederanno la revoca della custodia cautelare, contestando l’ordinanza del gip che ne ha confermato la detenzione.


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