Sei arresti a Venezia e Padova per reati contro Pubblica Amministrazione
Coinvolti funzionari pubblici, imprenditori e professionisti
| Ansa |
VENEZIA - Sei ordinanze cautelari nei confronti di funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti sono state eseguite stamani dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Venezia, per reati contro la Pubblica amministrazione. Gli arresti sono stati chiesti dalla Procura della repubblica di Venezia, e sono stati eseguiti nelle province di Venezia e Padova. I dettagli verranno illustrati dal Procuratore della repubblica di Venezia, Bruno Cherchi.
AGGIORNAMENTO
Due ex sindaci di Santa Maria di Sala (Venezia), Nicola Fragomeni, attuale presidente del Consiglio Comunale e coordinatore provinciale di Coraggio Italia, e Ugo Zamengo, consigliere comunale, insieme a due manager della sanità padovana e due imprenditori padovani, sono stati arrestati nell'ambito di un'indagine per corruzione, legata alla vendita di un terreno per l'edificazione di una casa di riposo nel comune veneziano. Un'altra parte dell'indagine riguarda l'acquisto di mascherine e altri presidi sanitari, fatto con affidamento diretto da Fragomeni a un familiare, che avrebbe portato a un guadagno illecito di 60 mila euro. Gli indagati sono stati tutti posti agli arresti domiciliari. Nel corso dell'indagine, svolta tra il 2019 e il 2022 con controlli, pedinamenti e analisi dei tabulati telefonici, e' emerso che gli indagati avrebbero stipulato accordi illegali per la realizzazione della Rsa, al tempo in cui Fragomeni era primo cittadino di Santa Maria di Sala. Da queste dinamiche avrebbero tratto vantaggio, oltre a Fragomeni, l'altro ex sindaco Zamengo, che era consigliere comunale, un dirigente dell'amministrazione, il titolare di uno studio di architettura e due imprenditori padovani. Un imprenditore aveva denunciato ai carabinieri, con una registrazione presa di nascosto, le tangenti che gli sarebbero state richieste per la compravendita di un terreno da destinare a Rsa, sospesa perche' necessitava di un cambio di destinazione d'uso, da agricolo a edificabile. Per questo passaggio, per il quale era necessaria una delibera comunale, l'imprenditore avrebbe ricevuto indicazioni da parte dei pubblici funzionari che era necessario un versamento 'extra', una somma definita 'rilevante' da spartire tra gli amministratori. Vistasi rifiutata la richiesta da parte dell'imprenditore, i pubblici ufficiali si sono rivolti ad altri proprietari di terreni per far diventare edificabile un altro lotto comunale, destinato alla costruzione della casa di riposo. Oltre a questo, altre attivita' amministrative dovevano coinvolgere la conferenza dei servizi di sindaci dell'area, ma anche l'Ulss 3 serenissima, che doveva autorizzare l'avvio della struttura. La Regione Veneto, estranea all'indagine, non ha poi deliberato nel 2022 l'assegnazione di posti letto per questa esigenza.