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06 dicembre 2024

Treviso

Scuola: vaccini obbligatori? Cosa dicono i genitori

L’ipotesi al vaglio del Governo, secondo quanto pensano tre mamme della Marca

| Leonardo Beraldo |

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Scuola e riaperture

TREVISO – Mentre sono ancora in atto le proteste per il Green pass previsto dal 6 di agosto, il governo sta valutando quali interventi adottare in materia scolastica. Se obbligare o meno il corpo docenti e il personale ATA alla vaccinazione, se arrivare ad una percentuale di studenti vaccinata, e se, in caso di positivo in una classe, lasciare in Dad i soli studenti non vaccinati. Abbiamo chiesto a tre mamme cosa ne pensano della questione, e quali prospettive auspicano per i propri figli negli anni di studio a venire.

Lina abita a Ponzano Veneto ed è madre di un ragazzo di diciassette anni che frequenta l’istituto Riccati di Treviso: “Io mi sono vaccinata, e ho vaccinato anche mio figlio”. Ammette di sentirsi più sicura e lo sarebbe ancora di più se sapesse che ad essere vaccinati fossero i professori e il personale della scuola. “Sull’obbligo ai ragazzi preferirei non pronunciarmi. Dovrebbe essere una decisione personale, o comunque familiare”: dice, riguardo i compagni del figlio. “L’esperienza della Dad è stata terribile. Nonostante avessimo le apparecchiature e la connessione adeguate, è stato difficoltoso. Preferirei si salvaguardassero le lezioni in classe”.

Di parere differente è Viorica, residente a Treviso il cui figlio quindicenne frequenta l’Alberini di Lancenigo. “Non sono contraria ai vaccini, ma alla vaccinazione di massa, soprattutto ai più giovani. L’allarme è sanitario: una volta vaccinati i più a rischio, anziani e fragili, si dovrebbe essere liberi di scegliere cosa fare del proprio corpo e di quello dei propri figli. Sono anche contraria all’obbligatorietà per i docenti, a meno che, appunto, non rientrino tra le categorie accennate prima”.

Stefania di Casier è la mamma di un ragazzo che ha appena finito le scuole medie: “Se potessi aspettare a vedere come vanno le cose, lo farei”. A preoccuparla sono gli effetti collaterali della vaccinazione e: “L’idea di essere soggetti ad un presidio che è stato dichiarato sperimentale fino al 2023. Sono contraria, assolutamente contraria all’obbligatorietà. Sia dei professori e del personale di servizio, figuriamoci degli studenti. Se proprio bisogna vaccinarsi, prima lo farò io e, dopo un tempo adeguato, se è andato tutto bene, lo farò fare a mio figlio”. Infine, sulla Dad spende parole di buon auspicio: “Se le scuole riuscissero ad organizzarsi meglio, perché no? Nel 2021 dovremmo essere in grado di gestirla, ed è una possibilità da tenere in considerazione”.

 


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