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08 ottobre 2024

Castelfranco

A scuola per coltivare l'orto e superare le difficoltà della pandemia

Il progetto nasce per superare i limiti della pandemia e riconquistare il valore relazioni all’aria aperta.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Vista dall'alto dell'orto realizzato dagli alunni della scuola primaria di Liedolo

SAN ZENONE DEGLI EZZELINI - La coltivazione di orti e giardini, con la sua unione tra fatica, pazienza, delicatezza e passione, ha da sempre ispirato poeti e intellettuali. Ed è attraverso un orto che si vuole aiutare i piccoli alunni della scuola primaria "Barbarigo" di Liedolo a superare le problematicità dell’emergenza pandemica, particolarmente accentuate in questa fascia d’età, nella quale il distanziamento fisico ha provocato difficoltà di relazione e una generale diffidenza.

Da qui l’idea di alcuni insegnanti di realizzare un orto, pensato, preparato e coltivato dagli stessi alunni, che possono lavorare all’aria aperta riducendo di molto i rischi di contagio. Un progetto assolutamente originale, che ha visto collaborare insieme l’istituto scolastico, il Comune di San Zenone e la Parrocchia, la quale, tramite il parroco don Manuel, ha messo a disposizione un terreno incolto di proprietà, distante circa 60 metri dalla scuola.

Le cinque classi (per un totale di 86 alunni) si sono suddivise il lavoro, dallo studio del terreno all’analisi economica del progetto, dall’elenco degli attrezzi alla realizzazione di un plastico. Grazie poi all’aiuto di volontari esterni che hanno arato e fresato il terreno, sono state ricavate 11 aiuole, dove i ragazzi hanno potuto coltivare ortaggi e piante aromatiche.

A questa fase segue quella della cura dell’orto, con la sua innaffiatura ed estirpazione di erbe infestanti, mentre sono già previsti altri lavori, come la realizzazione di una staccionata o l’installazione di uno spaventapasseri, che possa però attirare, anziché impaurire, gli uccellini. L’instaurarsi della zona rossa e il passaggio alla Dad non ha tuttavia fermato il progetto: sfruttando la possibilità di poter passeggiare all’aria aperta nei pressi della propria a abitazione, a turno i bambini si dedicheranno all’annaffiatura dell’orto.

Soddisfazione da parte di tutti i soggetti coinvolti, a partire dalla scuola, come ricordato dalla dirigente scolastica Paola Zanon: «L’“Orto a scuola” assume una precisa valenza pedagogica, rafforzando negli alunni il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consentendo di esprimere e potenziare le competenze emotivo- affettive, sociali, espressive, creative e senso-motorie, soprattutto ora che sono negate. L’orto diviene dunque un laboratorio di ricerca a cielo aperto per l’apprendimento interdisciplinare e cooperativo, dove lavorare insieme, alunni ed insegnanti».

Da parte del sindaco Fabio Marin un apprezzamento al progetto in grado di permettere agli alunni di scoprire e di esprimersi anche in un luogo esterno a quello scolastico e di comprendere come lo scorrere del tempo sia funzionale all’evolvere della natura e della vita. «L’aver piantato un ortaggio nell’orto fa sì che il bambino, anche quando è a casa, ne immagini la sua trasformazione, la sua crescita, ed abbia poi modo di testarla in prima persona, visitando e occupandosi dell’orto nei giorni successivi» conclude il primo cittadino.

 


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Leonardo Sernagiotto

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