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19 aprile 2024

Montebelluna

Lo scrittore Roberto Saviano cita i partigiani trucidati a Crocetta del Montello

La citazione arriva a margine della polemica sulla cerimonia per la Festa della Repubblica

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Roberto Saviano

CROCETTA DEL MONTELLO – Le celebrazioni per la Festa della Repubblica del 2 giugno hanno lasciato l’ennesimo strascico di polemiche e nella dialettica tra le parti lo scrittore Roberto Saviano ha ricordato i Martiri per la Libertà di Crocetta del Montello, trucidati a Ciano del Montello dalla decima mas dopo inaudite torture. Tutto è scaturito da un post di Michela Murgia che lo scrittone Saviano ha ripreso facendo una serie di considerazioni. Ecco cosa scrive nel suo profilo Twitter. 

Riprendo il post di Michela Murgia per segnalare che ieri alla sfilata del #2giugno è accaduto un episodio inquietante. Stavano marciando gli incursori in basco verde del COMSUBIN quando giunti alla tribuna autorità gridano: #DECIMA! Decima? Fare un omaggio durante la festa della Repubblica democratica al corpo militare #fascista #XMas! Chi lo ha autorizzato? Il corpo militare X Mas comandato da Junio Valerio Borghese combatté a fianco dei nazisti con il compito di rastrellare i partigiani e fronteggiare gli alleati. Gravissimo è il gesto di Ignazio #LaRussa che fa segno di vittoria dopo che sente celebrare la Decima”.

Il post continua: È prioritario che il Contrammiraglio Giurelli comandate della Marina Militare prenda le distanze ufficialmente da questo omaggio e che lo faccia formalmente anche il contrammiraglio Massimiliano Rossi da cui dipendono gli incursori del COMSUBIN. Alla fine del video vedrete la foto del 22 enne Ferruccio Nazionale partigiano ucciso dai fascisti della Decima Mas, impiccato in pubblica piazza a Ivrea. Tra i vari numerosi crimini di guerra della Decima, a Crocetta del Montello nel ‘45 torturarono sei partigiani con stracci infuocati usati come frusta. Viene fatto omaggio ai torturatori, resterà in silenzio il ministro della Difesa Crosetto, come sempre”.

Doveroso ricordare chi erano i sei, vittime di tanta barbarie: Lazzaro Giovannacci, Secondo Bellini, Giulio De Faveri, Luigi Marsura, Giuseppe Judica e Bruno Giammario. I partigiani vennero catturati nella frazione di Ciano del Montello e condotti in un edificio che si trova in quella che ora (proprio per ricordarli) è Piazza Martiri della Libertà: in questo luogo per giorni vennero torturati, per poi essere condotti in cimitero e spalle al muro venir fucilati. Nei decenni a seguire, gli anziani del paese hanno trasmesso la memoria orale dell’accaduto, parlandone come di una delle pagine più atroci della storia locale.

 

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