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28 marzo 2024

Nord-Est

Scoprono una Jaguar e una Mercedes nuove di zecca e già rubate

Le due potenti auto stavano per finire all’estero, nel mercato nero

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Scoprono una Jaguar e una Mercedes nuove di zecca e già rubate

UDINE - La Polizia stradale nell’ambito dei controlli per reprimere il fenomeno delle autovetture di alta gamma esportate illecitamente all’estero, nella tarda mattinata di sabato ha individuato due autovetture di grossa cilindrata immatricolate in Italia e di proprietà di una società di noleggio.

Gli agenti delle Sottosezioni di Amaro e Palmanova (Udine) insospettiti dal fatto che alla guida dei mezzi vi erano due conducenti stranieri non residenti in Italia, i quali esibivano un contratto di noleggio apparentemente non regolare, dopo le verifiche hanno scoperto che i veicoli erano oggetto di ricerche per il reato di appropriazione indebita.

Infatti le due potenti autovetture di recentissima immatricolazione, una Jaguar modello F-Type e una Mercedes GLC, erano state concesse in locazione a chi non aveva poi onorato il pagamento delle rate, omettendone anche la restituzione alla società di noleggio.

Il controllo e le successive verifiche hanno perciò permesso il recupero dei due mezzi che si stavano dirigendo verso il Confine di Stato per poi far perdere le loro tracce. Nei confronti dei due conducenti è scattata la denuncia per ricettazione e le due autovetture di alta gamma del valore di 100.000 e 80.000 euro sono state pertanto sequestrate.

Durante la notte di domenica invece da un controllo stradale in A4 nei confronti di un autotrasportatore estero presso l’Area di Servizio di Gonars, è emerso che il conducente dell’est Europa doveva scontare un periodo di reclusione in carcere in ottemperanza di un’Ordinanza di ripristino dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia. Al termine degli accertamenti e della notifica del Provvedimento lo stesso veniva pertanto condotto presso la Casa Circondariale di Udine per espiare la pena.

 



Gianandrea Rorato

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