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19 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Scoperti i clonatori di carte di credito e bancomat

Tre operai rumeni agivano indisturbati nel cuore della notte

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Scoperti i clonatori di carte di credito e bancomat

VALDOBBIADENE – Agivano di notte: indisturbati posizionavano sugli sportelli bancomat dei dispositivi in grado di clonare carte di credito e bancomat. Rintracciati i codici, prosciugavano quindi i conti. Tre rumeni, tra i 28 e i 33 anni, sono stati denunciati dai carabinieri di Valdobbiadene per ricettazione, detenzione e falsificazione di carte di credito.

 

I carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto erano da tempo sulle tracce di questo tipo di malfattori. Alla banda sono risaliti l’altra notte. Avevano capito che le operazioni di clonazione si svolgevano solitamente in orario notturno e così le pattuglie, su tutto il territorio dei 20 comuni della compagnia, avevano iniziato a monitorare gli sportelli delle banche.

 

Un’auto che transitava l’altra notte per il centro di Valdobbiadene ha insospettito gli uomini dell’arma che hanno così deciso di fermarla per quello che doveva essere un normale controllo. A bordo tre giovani rumeni: C.B. e G.S. di 33 anni e il 28enne N.S. 28 enne, residenti a Valdobbiadene e Nervesa della Battaglia, operai in ditte locali e senza precedenti. Perquisita l’auto è uscito da sotto il sedile di guida uno zainetto: dentro c’era del materiale elettrico molto particolare. Oltre a delle pinze da elettricista e dei cacciaviti, cavi elettrici e vari componenti elettronici anche un calco per materiale plastico, utilizzato per clonare la tastiera dei bancomat, ed una chiavetta usb. In particolare, all’interno della chiavetta era memorizzato un vero e proprio manuale per installare degli skimmer, un  dispositivo in grado di leggere e memorizzare i dati della banda magnetica dei bancomat o carta di credito. Dunque, dei veri e propri specialisti della clonazione di carte.

 

I carabinieri di Valdobbiadene hanno poi proseguito con la perquisizione delle abitazioni dei tre, rinvenendo anche qui materiale elettrico, oltre a un computer portatile, due ricetrasmittenti, contatori di frequenza, degli skimmer pronti per l’uso e varie carte magnetiche per la clonazione dei codici di chi, nelle ore notturne, prelevava del contante dagli sportelli monitorati dalla banda. Materiale che è stato tutto sequestrato e inviato al Ris di Parma per scovare indizi utili per risalire alle vittime della clonazione.

 

I tre sono stati denunciati.

 



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Claudia Borsoi

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