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25 aprile 2024

Castelfranco

Scontro politico a Castelfranco sulle nuove piscine

L'opposizione continua a manifestare la propria contrarietà a realizzare le nuove piscine in via Redipuglia, suggerendo altri luoghi, ma il sindaco Marcon replica: «Noi vogliamo farle lì».

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Rendering nuova piscina a Castelfranco

CASTELFRANCO - Il tema della piscina torna a infiammare il dibattito politico a Castelfranco. Ieri si sono riunite le commissioni congiunte “Urbanistica e sport” e “Lavori pubblici”, per discutere insieme a architetti e ingegneri sul progetto definitivo della nuova piscina, dopo che dieci mesi fa era stato illustrato la prima bozza progetto, firmata dal raggruppamento di imprese Parallab, Archest, Dejaco + Partners e Seingim.

Rispetto ad un anno fa, i nuovi grafici e rendering presentano un impianto più compatto, leggermente più corto nel senso nord-sud e più spostato verso ovest, in modo da preservare almeno in parte il parco dei Marinai d’Italia. Internamente rimangono la grande piscina da 25 metri e 8 corsie, omologata per gare nazionali, affiancata da una piscina relax e una vasca per bambini, mentre al primo piano trovano posto una vasca di terapia e un reparto wellness con una piccola sauna. Sono previste anche due tribune retrattili per un totale di 80 posti, da predisporre in occasioni di eventi agonistici, mentre all'esterno non è più previsto il parco acquatico, ma il mantenimento delle piscine esterne esistenti.

La nuova piscina è progettata su criteri di economicità di costruzioni (con uso di prefabbricati), di velocità di messa in opera e soprattutto sulla sostenibilità, sia economico-gestionale, data dalla presenza di un bar e della zona wellness, sia energetica, con l’installazione di un impianto fotovoltaico e di un innovativo sistema di recupero del calore.

I gruppi di opposizione, pur apprezzando il lavoro dei progettisti, continuano a ribadire la propria contrarietà nel creare la nuova piscina al posto degli attuali impianti natatori. Le ragioni addotte sono molteplici: manca ancora un piano viario per la gestione del traffico; l’impatto urbanistico è notevole (la piscina è alta 10,5 metri, come un capannone industriale); Castelfranco sarebbe priva delle piscine per tutto il tempo di realizzazione del nuovo impianto, che potrebbe avere ritardi di qualsiasi natura (economico, giudiziale per via di ricorsi, etc).

Soprattutto, gli spazi esigui della zona sembrano limitare eccessivamente il potenziale sviluppo di un progetto da 13 milioni di euro, tanto che la consigliera Maria Gomierato lo paragona a un “letto di Procuste”, dove si cerca di comprimere in poco spazio molte funzioni (agonistica, ludica, relax, wellness). L’appello delle minoranze è dunque di spostare l’impianto in un’altra zona, ingrandendolo in alcune sue parti (tribuna più capiente, sauna più ampia).

Ascoltati i commenti (e critiche) dalla minoranza, il sindaco Stefano Marcon appare fermo sulla localizzazione: «Noi la piscina vogliamo farla lì. Puntare a un impianto da 13 milioni è un obiettivo alto ma non mi spaventa, affrontandolo con il realismo e pragmatismo che serve. Riguardo le risorse, qualcosa abbiamo in cassa, il resto lo troveremo. Può sembrare utopico, ma erano utopia anche la nuova sede del Conservatorio e la palestra del Nightingale».

 


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Leonardo Sernagiotto

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