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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

E' scontro Cesana Malanotti-Ulss 2. L'Ipab vuole i 200 nuovi posti letto

Il nuovo cda risponde alle "accuse" di Benazzi

| Roberto Silvestrin |

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E' scontro Cesana Malanotti-Ulss 2. L'Ipab vuole i 200 nuovi posti letto

VITTORIO VENETO - Continua il botta e risposta tra l’istituto Cesana Malanotti e l’Ulss 2. Sul piatto c’è la richiesta di assegnazione, fatta dall’Ipab di via Carbonera, di ulteriori 200 posti letto: istanza che aveva immediatamente suscitato la reazione del direttore generale dell’azienda sanitaria Francesco Benazzi, intervenuto con due comunicati stampa il 22 e 24 giugno.

 

Il direttore contestava al Cesana una richiesta di 20 nuovi posti – mai concretizzata – prevista nel piano locale per la non autosufficienza 2011-5, poi prorogato fino 2018. “Il Cesana ha comunicato inoltre che non riteneva necessario alcun incremento rispetto alla precedente programmazione” proseguiva la nota dell’Ulss, in riferimento all’ispezione del maggio 2016.

 

Al Cesana era prevista anche l’attivazione, entro il 2015, dell’Ospedale di comunità per altri 25 posti. Gli accordi, in riferimento all’Ospedale di comunità, erano stati però “totalmente disattesi, con conseguente sospensione della programmazione” ricorda Benazzi, che si è definito stupito della nuova necessità di 200 posti letto a fronte delle richieste non realizzate in passato.

 

Il consiglio d’amministrazione del Cesana ha così risposto punto per punto alle “accuse” del direttore, definendo “irrituale e intempestivo” il comunicato del 22 giugno, “caratterizzato da contenuti che appaiono distorsivi della realtà e lesivi della reputazione dell’istituto”.

 

Il Cesana ricorda come il ritardo sui 20 posti letto menzionati da Benazzi sia dovuto a “un appalto, posto in essere dalle precedenti consiliature ma contraddistinto da gravissime irregolarità gestionali e come tale oggetto di indagini da parte della Corte dei Conti”.

 

Per quanto riguarda la rilevazione del 2016, il nuovo cda ha precisato come all’epoca l’istituto fosse retto da un commissario nominato dalla Regione, poi rimosso dalla decisione del Tar. Il nuovo consiglio si era insediato proprio dopo la decisione del Tribunale: “nessuna responsabilità rispetto alle decisioni assunte in quel periodo di tempo può essere posta a carico dell’attuale consiglio” sostiene il Cesana.

 

E per quanto riguarda l’Ospedale di comunità? La “mancata attivazione è stata cagionata in via esclusiva da una lettera del medesimo direttore (Benazzi, ndr) inviata il 6 luglio 2016” precisa l’Ipab. I 200 nuovi posti richiesti dalla casa di riposo si collocherebbero nell’area del cosiddetto “libero mercato”: Benazzi, il 24 giugno, faceva riferimento a elementi che potrebbero ostacolare l’accoglimento della richiesta, come per esempio l’attivazione di posti per non autosufficienti in altre strutture come Casa Fenzi e Istituto Botteselle.

 

“La programmazione già decisa è prioritaria rispetto ad eventuali nuove richieste del Cesana” sostiene l’Ulss. Secondo la struttura di via Carbonera il diniego ai nuovi posti letto sarebbe però una condotta “incomprensibilmente e illegalmente ostruttiva del dispiegamento nel territorio di servizi socio-sanitari”.

 

Il cda, con voto unanime, ha dato mandato al presidente Maurizio Castro “affinché adotti tutte le iniziative, in ogni sede ritenuta opportuna, comprese quelle amministrative e giudiziarie, volte a tutelare sia le ragioni e gli interessi dell’Istituto, in quanto recepiti nelle delibere legittimamente già adottate in materia di posizionamento strategico e di articolazione organizzativa, sia la reputazione dei suoi organi”.

 


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