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20 aprile 2024

Montebelluna

SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO, LA PUPPATO RINUNCIA ALLA PAGA

In questo modo esprime solidarietà ai propri dipendenti che oggi incrociano le braccia

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SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO, LA PUPPATO RINUNCIA ALLA PAGA

Montebelluna – Solidale con i propri dipendenti, Laura Puppato, sindaco di Montebelluna, ha deciso che oggi, 7 novembre, giorno di sciopero del pubblico impiego, non riceverà la sua indennità di sindaco.

“Mi sento di solidarizzare con i miei dipendenti che sono bravi ed appassionati e che domani intendono far sentire la loro voce con un’adesione allo sciopero – dichiara il sindaco Puppato -. Alcuni di questi, poi, a dimostrazione del gran senso di responsabilità, hanno scelto di recarsi ugualmente a lavoro, aderendo alla mobilitazione in un altro modo ovvero non timbrando il cartellino e non recependo lo stipendio della giornata a fronte della consistente mole di lavoro. Davvero un bel esempio dell’Italia diversa che ci onoriamo di rappresentare e che ho deciso di seguire. Chiederò infatti all’ufficio personale di venire esentata dalla quota di stipendio di sindaco della giornata di domani, in quanto, come affermato altresì in più occasioni da Beppe Grillo, anche il primo cittadino è un dipendente pubblico scelto direttamente dalla gente per svolgere al meglio il proprio lavoro”.

“Due le motivazioni principali che mi portano ad esprimere solidarietà ai dipendenti in sciopero – aggiunge -. Innanzitutto, in questo caso come in altri che ci vedono coinvolti come comuni, anche per quanto riguarda il Patto di Stabilità, desidero stigmatizzare l’indistinta messa all’indice dei dipendenti pubblici, in particolare degli enti locali. Questo atteggiamento di generica riprovazione mi trova in completo disaccordo perché mette sullo stesso piano persone che, con passione, dedizione, competenza e disponibilità, spesso sotto pagate, svolgono meritorio lavoro a favore di collettività diverse, mentre non si fa nulla per distinguere realtà politiche sprecone come quelle ministeriali o regionali, con stipendi anche 10/20 volte superiori a quelli erogati normalmente nelle pubbliche amministrazioni locali”.

La Puppato se la prende con il ministro Brunetta: “A nulla poi vale il decreto antifannulloni se non si colpisce puntualmente chi produce debiti come avvenuto in enti comunali quali quello di Catania dove il gran numero di dipendenti, sovrastimati rispetto al numero di abitanti, assunti per evidentissimi scopi di consenso e clientela, non porta alcun beneficio all’efficienza. Desidero quindi sottolineare come ci sia un’estrema differenza tra dipende pubblico locale, spesso sottopagato, in numero sottostimato alle esigenze con persone che si trovano spesso a sbrigare diverse incombenze, ed il dipendente pubblico strapagato e in sovrannumero rispetto alle normali esigenze”.

 


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