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07 dicembre 2024

Vittorio Veneto

Scie nei cieli del Vittoriese: i complottisti si scatenano, ma è la solita bufala

Segnalazioni e chiamate dopo l'apparizione di numerose scie di condensazione

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

scie chimiche

FREGONA - Telefonate, messaggi, foto e richieste di spiegazioni. Nei giorni scorsi, dopo l’apparizione di numerose scie di condensazione nei cieli della Sinistra Piave e del Vittoriese, l’universo dei complottisti si è risvegliato e si è messo subito in moto con le solite modalità. Le chat sono state invase dalle immagini delle presunte “scie chimiche”, e in pochi minuti è ripartito il classico ritornello sull'avvelenamento della popolazione da parte dei cosiddetti “poteri forti”. Secondo altre versioni della teoria, invece, le scie sarebbero riconducibili a esperimenti e tentativi di condizionamento del clima. Le prime scie sono apparse martedì mattina, ma erano visibili anche stamane.

 

Sul web, oltre alle teorie del complotto, ci sono centinaia di siti che spiegano l’origine del fenomeno. Si tratta di semplici articoli di debunking che smontano le bufale e danno una spiegazione scientifica dell’accaduto. Leggendoli scopriamo che l’origine della teoria delle scie chimiche risale più o meno al 1996, anno in cui l’aeronautica militare statunitense fu accusata di “irrorare” la popolazione con ipotetiche sostanze attraverso i suoi mezzi. Al di là dell’aspetto storico, però, vanno chiarite alcune cose. Innanzitutto, le cosiddette scie chimiche sono in realtà scie di condensazione che si formano a causa della condensazione del vapore acqueo in prossimità dei residui liberati dai motori degli aerei.

 

In secondo luogo, le scie sono diventate più numerose e frequenti con il passare degli anni perché sono aumentati i voli e l’altitudine media raggiunta dai mezzi. Con tutta probabilità, le scie rimangono visibili più a lungo per effetto dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. L’effetto potrebbe essere accentuato anche dall’utilizzo di motori sempre più grandi e di carburanti sempre più efficienti: entrambi, infatti, causerebbero la formazione di vapore più freddo rispetto al passato.

 

La foto è stata scattata martedì a Fregona


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