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19 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

"VIA SCHENELLE: POLEMICHE STERILI"

La Provincia ha già chiarito il suo no alla rotatoria

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Pieve di Soligo. «E' una sterile polemica chiedere che venga mantenuto aperto l’incrocio allo scopo di svolgere una funzione che già non era consentita, come più volte ribadito dalla Provincia». Così risponde il Sindaco Moro alle proteste dei residenti per la chiusura delll'incrocio di via Schenelle.

«L’incrocio con semaforo in Via Schenelle - spiega il primo cittadino pievigino - è stato concesso provvisoriamente per il solo attraversamento, in modo da consentire le relazioni di vicinato fino all’apertura del sottopasso, con divieto di utilizzo per l’ingresso e l’uscita dalla tangenziale. E chi utilizzava l’ingresso e l’uscita dalla tangenziale contravveniva al codice della strada. Queste sono state le condizioni poste dalla Provincia».

Moro si dichiara perplesso per «l’ostinazione di alcuni sulla richiesta della rotatoria in via Schenelle, quando la Provincia stessa si è detta fermamente contraria in quanto la tangenziale è una strada provinciale». Secondo i tecnici provinciali, infatti, una rotatoria realizzata nel punto in cui si trova ora l'incrocio semaforico sarebbe pericolosa perché mescolerebbe il traffico locale, anche agricolo, con quello della tangenziale. La tangenziale sud di Pieve di Soligo, 2° e 3° stralcio,  è stata volutamente progettata priva di accessi diretti e anche lo svincolo finale è realizzato su piani sfalsati proprio per evitare interferenze.

Sull'apertura del sottopasso di Cal Monda, il sindaco di Pieve esprime invece soddisfazione: «rappresenta un altro passo avanti per la sicurezza dei cittadini, che è sempre stata una delle priorità di questa amministrazione. Ora le relazioni di vicinato possono finalmente avvenire con rapidità ed in sicurezza. Sul semaforo provvisorio, chi all’epoca lo pretese assolutamente, ignorando le relative preoccupazioni sulla sicurezza, ha la responsabilità di quanto accadde, perché rimase sordo di fronte alle preoccupazioni manifestate dal Comune».  

Laura Repossi

 

 


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