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24 aprile 2024

Vittorio Veneto

Scempio in Val dei Fiori: "È questo il Patrimonio dell’Umanità?"

Rinascita Civica scrive all'associazione per il patrimonio delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Collina Confin

VITTORIO VENETO - «È questo il Patrimonio dell’Umanità?» si chiede il consigliere comunale Alessandro De Bastiani (Rinascita Civica-Partecipare Vittorio) mostrando come l’uomo abbia cambiato i connotati ad una collina in località Confin. Il verde di alberi ed erba è stato scalzato da un manto di terra che la calura ha quasi cementato. Due immagini (in foto sopra e sotto) che De Bastiani inoltrerà ora a Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il patrimonio delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, ma che porterà anche all’attenzione dell’amministrazione comunale con un’interpellanza per capire se questi interventi siano stati o meno autorizzati.

 

«Ecco come è ridotta la Val dei Fiori – denuncia la civica -, dove la monocultura del prosecco ha cancellato tutti i campi fioriti, la fienagione è scomparsa e sono stati estirpati gli alberi da frutto e le zone boschive. Faremo pervenire alla presidente Montedoro questi due scorci delle colline Unesco a Confin. Le colline saranno un monumento ”open air” del patrimonio naturalistico e antropico? Troppo tardi! Le nostre colline sono già state sconvolte dagli sbancamenti che imperterriti continuano nella zona Unesco».

Rinascita Civica denuncia come le colline tra Cozzuolo e Confin siano state trasformate negli ultimi dieci anni. «I valori identitari del territorio e della sua gente sono stati sepolti e abbandonati, rimpiazzati con i valori capitalistici del profitto» affermano con riferimento a terreni recintati, strade sbarrate, sorgenti tombinate. «Le nostre colline sono state devastate e quel che è peggio è che il processo di sconvolgimento continua imperterrito. Alla faccia di tutti i comitati, che siano tecnico-scientifici o popolari» proseguono.

 

«Questi lavori, se non sbaglio, era stati stoppati un anno fa – interviene il sindaco Antonio Miatto -. Però una cosa deve essere chiara: non è detto che ogni volta che viene fatto un intervento nelle nostre colline si tratti di un abuso. Se i lavori vengono valutati da tutti gli organi competenti positivamente, uno è autorizzato ad intervenire».

 



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Claudia Borsoi

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