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20 aprile 2024

Treviso

Sbanda per un colpo di sonno, sfascia tre auto e scappa

La donna è stata individuata dai carabinieri

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

Sbanda per un colpo di sonno, sfascia tre auto e scappa

TREVISO – Sbanda con l’auto per un colpo di sonno, finisce contro a tre auto parcheggiate e poi se ne va. Non è riuscita a farla franca, però, una donna di 40 anni residente a Carbonera, proprietaria di un’Alfa Mito (in foto) di colore beige.

La donna, sabato pomeriggio poco prima delle 17, stava percorrendo viale Fra Giocondo a Treviso, quando improvvisamente ha perso il controllo dell’auto sbandando e finendo addosso a tre auto parcheggiate: una Polo di una 49enne, una Peugeot 206 di una 53enne ed una Golf di un 48enne. Complessivamente ha provocato danni per oltre 20mila euro.

Danni ne aveva anche alla sua di auto, ma dopo il botto ha proseguito per alcune decine di metri e si è fermata per controllare che cosa fosse accaduto. A quel punto si è guardata intorno e se n’è andata via.

Alcune persone che hanno assistito alla scena hanno chiamato immediatamente i carabinieri, fornendo una descrizione dell’auto, ma non riuscendo a dare la targa. Nemmeno le telecamere avevano ripreso la targa, determinante per individuare l’automobilista è stato invece un pezzo di un fendinebbia perso sul posto a causa dell’impatto.

A quel punto, dopo aver contattato la casa produttrice, i carabinieri sono riusciti risalire all’intestataria. Intanto avevano allertato le carrozzerie di tutta la provincia, nel caso in cui qualcuno con quell’auto si fosse presentato per aggiustare un’ammaccatura. La donna infatti si è presentata ieri da un carrozziere, che ha chiamato subito i carabinieri, i quali stavano già per andare a casa della donna una volta avuti i riscontri sul pezzo di fendinebbia perduto.

L'automobilista si è giustificata dicendo di aver avuto un improvviso colpo di sonno.

Non è stata denunciata, comunque ora sono state avviate le pratiche per la constatazione amichevole che consentiranno ai proprietari della auto investite di essere risarciti.

 


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Matteo Ceron

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