TREVISO - Dimissioni, carenza di personale e difficoltà a coprire i turni di lavoro. La situazione del personale sanitario in provincia di Treviso, dai medici agli infermieri ma anche dirigenti e amministrativi, è preoccupante. A lanciare l’allarme è la Fp Cgil di Treviso che oggi, 29 maggio, davanti all’ospedale Cà Foncello di Treviso ha dato il via alla raccolta firme, nell’ambito della campagna regionale per la sanità pubblica, per chiedere un piano straordinario di assunzioni nel mondo pubblico.

“Senza risorse e personale la sanità pubblica collassa, per questo servono nuove assunzioni, ma anche risorse per il rinnovo del contratto collettivo, quanto il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale, nonché una crescita degli accessi alla formazione del personale medico e sanitario”, spiega Marta Casarin, segretaria generale della Fp Cgil Treviso. “La provincia di Treviso negli ultimi 10 anni, pur avendo assunto un numero ingente di personale nel 2020, presenta un segno negativo. Solo nel 2022 l’azienda sanitaria trevigiana ha registrato 600 dimissioni: un numero spropositato rispetto al trend degli ultimi dieci anni che ci lancia un grido d’allarme rispetto alla situazione del personale sanitario”, continua Casarin che rivolge un appello alla direzione sanitaria, ma anche alla Regione e al Governo.

“Se si vuole garantire un servizio vero ai cittadini, spesso costretti - per chi può - a rivolgersi al privato e superare le liste di attesa, servono investimenti nel pubblico, un rinnovo dei contratti, risorse aggiuntive da destinare al personale agendo in via prioritaria sui territori meno attrattivi, un piano di reclutamento straordinario del personale e aumentare gli accessi all’Università per la formazione del personale. Solo attraverso un investimento sulla sanità pubblica si può invertire la tendenza”.

Il problema della mancanza di personale è stato più volte sottolineato anche dalla stessa azienda sanitaria che fatica a reperire lavoratori a causa della mancanza di professionisti e concorsi che vanno deserti.

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