TREVISO - Febbraio è il mese dedicato agli innamorati. Se siete ancora in cerca di idee per il giorno di San Valentino, domenica a 14 febbraio, ecco i luoghi più romantici della città dove poter portare il vostro partner per un passeggiata mano nella mano, alla scoperta di Treviso.

Una passeggiata romantica può iniziare da una delle più imponenti porte d’ingresso alla città, Porta San Tomaso, per raggiungere le vicine Mura: da qui, lungo il vialone alberato, si può ammirare la città da un’altra prospettiva. Da una parte i palazzi, il ponte de Pria sul Botteniga che collega viale Frà Giocondo a viale Burchiellati e dall’altra la natura della Penisola del Paradiso abitata da coniglietti, cigni e anatre. Entrando nel cuore della città, potete dirigervi all’isola della Pescheria, un isolotto creato per ospitare il mercato del pesce, dove pullulano le osterie tipiche per una sosta. Da non perdere un passaggio davanti al mulino e la vista da ponte San Francesco, magari al tramonto.

A poca distanza potete proseguire verso i sottoportici dei Buranelli: perfetto un selfie di coppia per ricordare il momento in mezzo ponticello del canale dei Buranelli. Su uno dei palazzi che si affacciano sul canale, potete ammirare un’opera in metallo di Mario Martinelli, che raffigura lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso, che qui aveva casa.

Lasciando i Buranelli potete immergervi nel cuore della città, tra piazza dei Signori, cinta dal palazzo della Prefettura con la Torre Civica, il palazzo dei Trecento, il palazzo Pretorio e la vicina Loggia dei Cavalieri. Proseguendo verso piazza San Leonardo potete dirigervi nella nuova piazza pedonale Santa Maria dei Battuti con i suoi palazzi dall’aspetto regale che circondano la pizza, ed entrare in Quartiere Latino, il complesso dell’ex ospedale civile di San Leonardo, dove sorge il polo universitario con le sedi distaccate dell’Università di Padova e Venezia fino ad arrivare al ponte dell’Università.

Per chi, invece, vuole immergersi nel verde per una passeggiata più rilassante, dal ponte dell’Università prosegue verso ponte Dante, “Là dove Sile e Cagnan s’accompagna”, come scriveva Dante nel IX canto del Paradiso, e seguendo il fiume, imbocca la Restera per lasciarsi cullare dal silenzio e dalla bellezza della natura.