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29 marzo 2024

Treviso

Saldi, nella Marca i trevigiani hanno speso in media 100 euro a testa

Guido Pomini (Federmoda): "A sorpresa, oltre il 70% delle transazioni fatte dai trevigiani è con moneta elettronica"

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Saldi, nella Marca i trevigiani hanno speso in media 100 euro a testa

TREVISO - La crisi sempre più diffusa del settore del commercio con negozi che ogni settimana abbassano le serrande pronti a lasciare il centro storico di Treviso, sperava di dare una sferzata alle vendite con i saldi invernali. Ma solo nelle prime tre settimane di sconti, quindi a inizio gennaio, si è visto un importante aumento del fatturato pari al 40% per le imprese della Marca. Poi stop, già a fine gennaio l’aumento delle vendite è sceso al 3%. Segno evidente che l’appeal del saldo si esplicita essenzialmente nelle prime 3 settimane.

A confermalo il monitoraggio sui saldi di Federmoda Confcommercio nella provincia di Treviso che ha intervistato un campione di negozianti e clienti. A Treviso e provincia il consumatore medio spende, nei saldi, tra i 98 ed i 110 euro a testa, confermando la tendenza nazionale. Tra gli intervistati, il 95% conferma di orientare le proprie scelte di acquisto sui capi di abbigliamento, l’82% sulle calzature, il 32% sugli accessori.

“La vera novità di quest’anno sono le transazioni”, commenta il presidente di Federmoda Confcommercio Guido Pomini. “Oltre il 70% delle imprese intervistate afferma che la stragrande maggioranza di queste avviene con moneta elettronica. In particolare: il 45% utilizza il bancomat, il 48% le carte di credito e solo il 6% in contante. Una tendenza- afferma Pomini- che va innanzitutto supportata con infrastrutture e tecnologie adeguate, e sostenuta con sostanziale revisione al ribasso delle commissioni bancarie a carico dell’esercente. In alcune zone, dove non arriva internet veloce, una transazione con moneta elettronica richiede attese fino a 15-20 secondi, inaccettabili a fronte del costo e delle esigenze di modernità che i consumatori e le imprese della moda stanno esprimendo sempre più. Tanto più in un contesto storico in cui la rivoluzione digitale è avviata, anche per decreto”.

Pomini poi ritorna sulla scelta del periodo di inizio saldi. “Anche questa ultima rilevazione conferma che “vanno spostate più avanti. Sosteniamo con forza quanto richiesto all’ Assessore regionale Marcato da Federmoda Veneto: la posticipazione dei saldi invernali al primo sabato del mese di febbraio e di quelli estivi all’ultimo sabato di luglio, con divieto di effettuare le vendite promozionali nel solo mese di dicembre e in quello di luglio, convinti che tale principio verrà applicato in maniera omogenea in tutta Italia”.

 


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