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28 marzo 2024

Oderzo Motta

Rubarono in Chiesa: in carcere per rapina

Ancora guai per i giovani marocchini che avevano sottratto una pisside alla chiesa opitergina di Faé

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Rubarono in Chiesa: in carcere per rapina

ODERZO - Il 16 ottobre i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Conegliano li avevano scovati dentro gli scantinati dell’ospedale, dove si erano rifugiati con la preziosa pisside che avevano rubato la notte precedente nella chiesa di San Vincenzo de Paoli di Oderzo.

 

Ma dopo che il giudice aveva concesso loro l’obbligo di dimora nei comuni di San Polo e Quero, i due giovani marocchini di 18 e 20 anni, hanno dimostrato subito di non curasi molto dei rigori della legge, pensando di poterla fare franca nonostante tutto.

 

Una volta usciti dal carcere, dapprima non si sono presentati ai Carabinieri dei luoghi di residenza per formalizzare gli obblighi, ma si son fatti vedere in giro, spesso accompagnati da soggetti noti alle forze dell’ordine.

 

Vivendo così di espedienti, una sera, uno di loro, ha rapinato a Conegliano un ragazzo cinese, rubandogli il cellulare.

 

I Carabinieri dall’episodio del furto di Oderzo tenevano sott’occhio i loro spostamenti e non è stato difficile attribuire loro le responsabilità di questa ed altre violazioni commesse, chiedendo ed ottenendo, dal giudice, un provvedimento maggiormente rigoroso nei loro confronti.

 

Infatti il GIP del Tribunale di Treviso, lette le informative che elencavano la serie di violazioni commesse dai due, ha emesso subito un nuovo provvedimento restrittivo.

 

Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Conegliano hanno rintracciato i due giovani per le vie del centro e, dopo aver notificato l’ordinanza del giudice, li hanno tradotti alla Casa Circondariale di Treviso. 

 


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