Rubano gli addobbi di Halloween ma poi si pentono e mandando scuse e denaro
È successo in un’abitazione del centro di Castelfranco dove i “ladri pentiti” si sono arrampicati fin sul balcone
CASTELFRANCO – Una storia simpatica da raccontare, quella di un fatto accaduto a Castelfranco che testimonia come anche dopo aver commesso un gesto biasimabile se si è dotati di un po’ di sana umiltà e buonsenso, si può tornare sui propri passi e rimediare: basa davvero poco per riconciliarsi con le persone e ne vale sempre la pena. A raccontare la vicenda è stata la signora Cristina nei gruppi social della sua città e a onore del vero lo ha fatto anche un empatia tale da suscitare grande simpatia e solidarietà per quanto le è accaduto. Sono stati, infatti, numerosi i commenti sotto alla sua narrazione ma ecco cosa è scritto, sortendo un effetto inaspettato.
«Buongiorno a tutti, non per me e per i miei nipotini. Sono da poco ritornata nella mia terra natale, sono emigrata negli Stati Uniti per ben 31 anni. Ad Halloween, quando ero in America, fuori dall'entrata di casa per molti anni mettevo Ernest e Luna (gli scheletri di un cane Luna e di un umano Ernest) che arrivata in Italia ho regalato ai miei nipoti. Purtroppo, la notte scorsa qualche incivile si è permesso di arrampicarsi e salire sul terrazzo (si é introdotto in casa loro) per rubare Ernest a due bambini felici. Terrazzo sito in via Riccati in pieno centro cittadino. Metto questo post per riferire a questi incivili che se entro sera Ernest non verrà restituito ai miei nipoti (i quali sono traumatizzati nel vedere che qualcuno è entrato in casa loro a prendere un oggetto che gli apparteneva) sporgeremo denuncia ai carabinieri. Quindi dico all'uomo ragno che la cosa si farà molto più grave e che forse è meglio che ci pensi».
Piglio energico ma anche civile e senza usare un linguaggio troppo “colorito” come spesso accade a chi nei social si sente un vendicatore, la signora ha così esposto i fatti pochi giorni fa e, a quanto pare, il messaggio è giunto a destinazione. A comunicarlo al popolo del web la stesse Cristina, con un secondo post: «Buongiorno, oggi ho una notizia decisamente positiva, questa mattina nel poggiolo della casa dei miei nipoti dentro una busta, hanno trovato un biglietto di scuse e del denaro (che posto qui di seguito). Mi complimento con questi ragazzi che hanno ammesso di aver sbagliato ed hanno rimediato con questo gesto molto bello. Quello che mi sento di dire loro è: riflettete bene se ne è valsa la pena perdere un pezzo della vostra vita (lo avete detto voi stessi che in quel momento... non eravate in voi) a causa di alcool o altro? Ragazzi! Ricordate che la vita è troppo bella per sprecarla così, non perdete nemmeno un minuto di questa godetevela usando la testa. Bravi per il gesto! I miei nipoti questa mattina erano felici. E noi adulti siamo contenti nel vedere che non è perso tutto in questa nuova generazione».
Un lieto fine quindi per quella che da subito era parsa come una goliardata che però aveva particolarmente amareggiato dei bambini. A quanto pare, la civiltà paga, brava la signora che ha segnalare pubblicamente il fatto ma bravi anche i giovani autori del “rapimento di Ernest” che comprendendo le conseguenze di quanto fatto, hanno cercato di rifondere il danno e chiesto scusa, pratica sempre più rara di questi tempi. Tutti siamo stati giovani e tutti commettiamo sciocchezze (anche chi giovane non lo è più) ma il ravvedimento e il desiderio di porre rimedio a uno sbaglio sono nella loro semplicità degli atti che consentono la civile convivenza tra le persone e che in questo caso, leggendo le letterina dei ragazzi è proprio il caso di dire che fa anche un po’ tenerezza.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo