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11 settembre 2024

Cronaca

Roma, infermiera uccisa nel suo palazzo: quattro per ora i sospettati

Quello di ieri è il 78esimo femminicidio dall’inizio dell’anno. Gli inquirenti indagano sulle relazioni passate della donna

| Nausica Dal Cin |

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Roma, infermiera uccisa nel suo palazzo: quattro per ora i sospettati

Una strage senza fine: Rossella Nappini, infermiera 52enne che lavorava all’ospedale San Filippo Neri, è stata uccisa nell’androne del palazzo in cui viveva, nel quartiere Primavalle a Roma. Questo è il 78esimo femminicidio dall’inizio dell’anno.

A dare l’allarme alcuni condomini, fra cui due ragazzi, che hanno trovato il corpo della donna riverso a terra con diverse ferite all’addome. Alcuni testimoni affermano di aver sentito le urla della donna ma quando si sono affacciati dal balcone ormai non c’era più nulla da fare.

Secondo le prime ricostruzioni, Nappini sarebbe uscita dalla casa in cui viveva con la madre e i figli per andare a fare la spesa e nell’ingresso del palazzo avrebbe incontrato il suo aggressore, che l’ha colpita con un coltello. L’uomo ha poi fatto perdere le sue tracce senza dare nell’occhio: alcuni sostengono di aver visto una persona uscire e dirigersi a passo normale fuori dal palazzo. Per ora sembrano escluse le ipotesi di violenza e di rapina, visto che la borsa della donna è stata trovata accanto a lei. Il movente sembrerebbe infatti essere di tipo passionale, forse un ex fidanzato o uno spasimante respinto.

Al momento, come riportato da alcuni quotidiani, sono quattro i sospettati che per diverse ragioni avevano rapporti con la vittima: due colleghi, l’ex compagno con cui si era separata alcuni anni fa e un cittadino magrebino con il quale si dice avesse una relazione. Rapporto che la sorella della vittima e il cognato però smentiscono.

Le indagini sono state affidate al Sostituto Procuratore della Repubblica Claudia Alberti, che fa parte del pool di magistrati che si occupano di reati contro la persona e violenza di genere. Al vaglio della polizia le telecamere di zona: quella di un bar, di una lavanderia e altri negozi poco distanti, nella speranza che possano rivelare preziosi indizi sull’identità dell’assassino.

 

 


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