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18 aprile 2024

Oderzo Motta

Robot accoglie i bambini al Covid Point pediatrico di Oderzo

L'iniziativa, realizzata dall'istituto Sansovino di Oderzo, è stata presentata dal'imprenditore di Chiarano Marco Vescovi

| Angelo Giordano |

| Angelo Giordano |

il robot a Oderzo

ODERZO - Di certo non se lo aspettano di sorridere in un luogo così. Ma capita, quando i bambini incontrano “Robottino”, piccolo robot che accoglie tutti i bambini in arrivo al covid Point di Oderzo per sottoporsi al tampone.

E li saluta così: «Ciao, sono qui per farti compagnia. Ti salutano anche i ragazzi del Sansovino».

Si tratta del risultato del programma “RobotIN-clusive”, finanziato dalla Regione Veneto e che ha coinvolto quattro istituti superiori della provincia di Treviso. L’obiettivo? Creare progetti innovativi basati sulle tecnologie robotiche per l’inclusività. Il cammino, iniziato nel 2019 e più volte modificato a causa della situazione sanitaria, ha coinvolto Il Gruppo Insegnanti Formatori di Oderzo guidati da Giordano Casonato e l’istituto Sansovino.

Nel primo periodo i ragazzi della quarta classe, seguiti dai docenti Lorella Burlin e Marco Vescovi, hanno studiato le tecnologie che stanno alla base della programmazione di un robot umanoide. Tecnologie che spaziano dalla programmazione avanzata all’Intelligenza Artificiale.

Consolidata la fase teorica, gli studenti hanno autonomamente ideato un modo per utilizzare in chiave sociale il robot umanoide, acquistato dall’istituto Sansovino. Dopo varie ipotesi, ci si è focalizzati sul Punto Covid pediatrico ad Oderzo.

Con l’entusiasmo tipico della loro età, i ragazzi hanno deciso di programmare il robot per incoraggiare e far sorridere i bambini al momento del tampone, a volte traumatico. La determinazione di studenti e docenti hanno superato le difficoltà dovute alla didattica a distanza, nel giro di poche settimane il robottino è stato programmato e reso funzionale allo scopo.

Grazie alla collaborazione con gli operatori sanitari, nella prima settimana di febbraio il robot è stato fisicamente collocato al punto Covid pediatrico di Oderzo per un primo test operativo, andato a buon fine.

Collegati in teleconferenza con il Punto Covid, dove era presente il formatore Marco Vescovi, imprenditore di Chiarano e deus ex machina dell’iniziativa, i ragazzi hanno sperimentato per la prima volta l’efficacia di quanto realizzato, modificando la programmazione del robot e i dialoghi con i bambini per renderli più efficaci ed adatti allo scopo.

In un paio di pomeriggi di intenso lavoro e test sul campo hanno raffinato la programmazione e la gestione dei sistemi di Intelligenza Artificiale: ora il robot è in grado di accogliere i piccoli pazienti, interagire con loro chiamandoli per nome e farli sorridere. Ha detto Marco Vescovi: «Chi ha visto il sorriso dei bambini durante questi dialoghi, sa quanto importante sia stato l’apporto sociale di questo progetto. L’esperimento ha dimostrato come fantasia, determinazione ed innovazione possano, anche in periodi bui come questi, dare la possibilità ai nostri ragazzi di esprimere la loro creatività ed immaginare quindi per loro e per tutti noi un futuro migliore».
 

 



Angelo Giordano

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