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19 aprile 2024

Italia

Rischio pena di morte per i marò

Il premier: ''India rispetti gli impegni''

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Rischio pena di morte per i marò

Nuova Delhi - Nei prossimi giorni si deciderà se concedere alla Nia, la polizia investigativa indiana, l'autorizzazione a perseguire Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. "Sono stati discussi molti problemi e per quanto riguarda la questione dei marò italiani sarà presa una decisione in due o tre giorni". Lo ha detto il ministro dell'Interno indiano Sushil Kumar Shinde, in merito alla riunione di giovedì con il ministro degli Esteri, Salman Khurshid, e quello della Giustizia, Kapil Sibal.

La Nia vuole ottenere l'autorizzazione a perseguire i due marò in base al Sua Act (la Convenzione sulla repressione degli atti illeciti contro la sicurezza della navigazione marittima), che prevederebbe solo la pena di morte. Tuttavia, l'India aveva già garantito che ai due fucilieri di marina sarebbe stata risparmiata la pena di morte.

Secondo alcune ipotesi, una volta ritenuti colpevoli, la Nia potrebbe in realtà chiedere al tribunale di non condannare a morte Latorre e Girone.

Secondo l''Hindustan Times' Girone e Latorre potrebbero dovere affrontare un processo in base ad accuse che prevedono la pena di morte. "E' stato raggiunto un accordo per dare alla Nia (la polizia investigativa indiana) il via libera per presentare le accuse ai sensi della sezione 3" del 'Sua act', ha riferito un alto funzionario del governo rimasto anonimo.

Dopo avere completato l'indagine sul caso, scrive ancora l''Hindustan Times', la Nia ha invocato la sezione 3 della legge, in base alla quale un atto che provoca la morte di qualsiasi persona deve essere punito con la pena di morte.

Ma, dal momento che il ministero degli Esteri indiano aveva garantito al governo italiano che non avrebbe condannato i due marò alla pena di morte, la questione è rimasta in sospeso per piu' di un mese. Adesso, la Nia potrebbe ricevere, in qualsiasi momento, l'autorizzazione a perseguire i due fucilieri di marina.

Il governo indiano "dia senso concreto alle assicurazioni fornite" sulla vicenda, "in caso contrario il governo italiano si riserva di assumere, in ogni sede, tutte le iniziative necessarie", si legge nella nota di Palazzo Chigi sulla riunione, presieduta venerdì pomeriggio dal premier Enrico Letta della task force sul caso marò.

''Confermo che il governo italiano è impegnato con la massima determinazione su questa vicenda - dichiara il presidente del Consiglio - e resterà a fianco dei Marò e delle loro famiglie fino a che avremo raggiunto l'obiettivo di riportarli in Italia".

"Noi ci aspettiamo che il governo indiano sia conseguente con le assicurazioni che aveva dato e con le decisioni della Corte suprema, e cioè che non sarebbe stata mai applicata la fattispecie della pirateria nel caso in questione e che la decisione sarebbe stata rapida", sottolinea Letta, intervistato da Rainews 24.

"Per adesso purtroppo di decisione rapida non se ne parla - aggiunge il premier - ma abbiamo ribadito con forza che sarebbe inaccettabile che quelle assicurazioni che la Corte suprema e il governo indiano aveva dato non fossero rispettate. Noi ci aspettiamo che queste rassicurazioni vengano soddisfatte e ci sia la conseguenza di tutto questo. Le preoccupazioni di oggi sono legate ad articoli di stampa, noi siamo ovviamente legati ai fatti, ma oggi abbiamo ribadito la vicinanza ai nostri due Marò e l'impegno assoluto dell'intera compagine di governo e dell'intero nostro Paese a far sì che si arrivi a una soluzione positiva della vicenda".

Il ministro della Difesa Mario Mauro sul suo profilo Facebook sottolinea: ''E' evidente che la campagna elettorale in India si sta avvicinando in modo prepotente. Il governo italiano mostrerà sui Fucilieri di Marina la necessaria inflessibilità''.

Intanto il Movimento 5 Stelle prepara un blitz a New Delhi per "affrontare di petto" la vicenda dei due marò trattenuti in India ormai da 21 mesi. Lo annuncia all'Adnkronos il deputato grillino Daniele Del Grosso, che si recherà in trasferta assieme ad altri due colleghi M5S membri della Commissioni Affari esteri di Montecitorio.

"Stiamo preparando i visti - spiega - obiettivo è partire, chiaramente a nostre spese, il 20 gennaio. Andiamo lì di persona perché, nonostante il lavoro fatto dal Parlamento, da New Delhi arrivano solo notizie vaghe". L'inviato del governo Staffan De Mistura "ha consegnato un documento in cui si sosteneva che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non correvano rischi di essere condannati a morte. Ma come al solito arriva puntuale la smentita", dice il grillino.

"De Mistura - incalza il deputato stellato - si è rilevato solo chiacchiere e distintivo”. Una volta giunti in India, i 5 Stelle cercheranno di "incontrare qualche esponente governo indiano e vedere i due marò, se possibile. Ora ci metteremo in contatto con l'ambasciata dove risiedono. Da parte nostra - assicura - non c'è alcuna intenzione di strumentalizzare ma non possiamo stare fermi"

 


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