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29 marzo 2024

Oderzo Motta

Richiesta danni alla stazione di carburante, la replica della società

Rispedite al mittente le accuse segnalate lo scorso fine settimana da un ufficio legale

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foto d'archivio

SALGAREDA - Respinge le accuse di scarsa qualità del blue diesel, la società di carburanti, dopo la richiesta di risarcimento danni da parte di tre automobilisti che si sono rivolti allo studio legale 3A. Lo studio ipotizza che la società di carburanti abbia arrecato notevoli danni alle tre vetture, mentre la società di carburanti rispedisce al mittente l’accusa con una replica che riportiamo integralmente.

«La nostra società acquista i carburanti commercializzati nei punti vendita *** presenti in tutto il Nord Italia da produttori quali Eni, Esso ed Ip. Il carburante da noi acquistato è soggetto periodicamente sin dalla fonte a rigorosi controlli e analisi della sua qualità, opportunamente certificata. I nostri impianti di distribuzione di carburanti sono soggetti a frequenti controlli di qualità attraverso una società leader del settore ed a regolare pulizia e manutenzione periodica di tutti gli apparecchi distributivi come pompe e serbatoi. I tre casi verificatisi a distanza di alcuni giorni o addirittura di mesi non sono assolutamente indicativi di una insufficiente qualità del gasolio da noi erogato. Il gasolio viene distribuito presso i punti vendita da autobotti che trasportano mediamente 37.000 litri, un’autobotte fornisce fino a tre punti vendita.

Se il gasolio ricaricato contenesse un'alta concentrazione di impurità, oltre 1.000 clienti che se ne forniscono subirebbero dei danni. Se anche, per assurdo il gasolio venisse gravemente contaminato nella cisterna di un singolo punto vendita, i clienti danneggiati sarebbero comunque in numero di diverse centinaia. I tre casi descritti sono stati isolati ed è evidente che le cause vanno ricercate altrove. Tanto è vero che dopo le segnalazioni ricevute dai clienti la società si è attivata attraverso apposita azienda specializzata per far analizzare il gasolio presente nella cisterna del punto vendita senza che venissero rilevati parametri anormali.

Non è possibile che una singola erogazione di gasolio possa immettere nel serbatoio di un'autovettura un quantitativo di impurità tale da provocare danni, anche perché le eventuali impurità vengono trattenute da una serie di filtri presenti nei singoli sistemi di erogazione, pompe, e all'interno del serbatoio di contenimento del gasolio. Il gasolio per autotrazione deve contenere per legge una consistente percentuale di biodiesel che nei periodi più caldi, in estate, può condurre alla proliferazione di microrganismi ed evidenziamo che i tre casi in oggetto si sono verificati d'estate. Per prevenire il fenomeno causato dal biodiesel la società presso i propri punti vendita utilizza appositi additivi forniti da un'azienda certificata che vengono regolarmente immessi nelle cisterne in fase di scarico del gasolio.

Dovendosi escludere che dal nostro punto vendita sia stato erogato carburante inquinato al punto di provocare danni ad autovetture, si può ipotizzare semmai che la concentrazione di impurità rilevate nei serbatoi di quelle autovetture dipendesse dalla sedimentazione di impurità formatasi negli stessi nel tempo ovvero da carente manutenzione delle autovetture. Come società non abbiamo segnalato i sinistri alla nostra compagnia assicurativa alla fine, ma lo abbiamo fatto subito a seguito delle segnalazioni, anche per via prudenziale».

Qui l’articolo cui si riferisce la risposta: come di prassi è stato omesso il nome della società di carburanti sia nel precedente articolo che nella replica.

Salgareda: fanno carburante "blue diesel" allo stesso distributore: tre automobilisti restano in panne

 


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