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16 aprile 2024

Politica

Retromarcia di Salvini sul deficit. Va bene anche il 2,2

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Retromarcia di Salvini sul deficit. Va bene anche il 2,2

Prima doveva essere un deficit/Pil del 2,4 per tre anno. Poi solo per il primo anno. Ora il 2,4% del rapporto deficit/Pil scritto in manovra è intoccabile? "Penso nessuno sia attaccato a quello, se c'è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2 o il 2,6... non è problema di decimali, è un problema di serietà e concretezza". Lo dice il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, in un'intervista all'AdnKronos.

 

"Ho sentito Conte dopo il vertice: noi faremo di tutto per applicare buon senso e ragionevolezza" nella trattativa con Bruxelles sulla manovra. "Non vogliamo litigare con nessuno ma chiediamo solo di poter fare quello che gli italiani ci chiedono" sottolinea ancora il vicepremier all'indomani della cena con il presidente della Commissione Ue Juncker, il ministro dell'Economia Tria, il commissario Ue agli affari economici Moscovici e il vicepresidente della Commissione Dombrovskis.

 

LA MANOVRA - "Il Parlamento è sovrano - continua poi Salvini - c'è una manovra che viene giudicata e bocciata ancor prima che il Parlamento l'approvi. Siccome siamo una repubblica parlamentare, se il Parlamento apporterà modifiche, miglioramenti, cambiamenti, su quello nessuno potrà dir nulla. Sarebbe auspicabile che, prima di promuovere o bocciare, si aspettasse la manovra come il Parlamento, che rappresenta gli italiani, l'approverà, e so che in Parlamento ci sono tante proposte, emendamenti, suggerimenti. Mi auguro che da Bruxelles non arrivi nessuna scelta prima che il Parlamento approvi la manovra".

 

L'EUROPA - A chi gli chiede se sia disposto ad andare incontro alle richieste dell'Europa, magari sforbiciando quel 2,4% del rapporto deficit/Pil, "qui non si tratta di venire incontro all'Europa - risponde Salvini - anche perché l'Europa non è che ci abbia preso molto sulle ultime manovre finanziarie. Sto ascoltando quotidianamente italiani, categorie, associazioni, stiamo cercando di fare ancor di più per il mondo dell'artigianato, del commercio, dell'impresa, del commercio".

 

LA SPESA - "Se ci saranno fondi maggiori a sostegno delle imprese che arriveranno da altre voci ci muoviamo in quella direzione, o penso ai territori colpiti da maltempo: non è che me lo deve chiedere l'Europa di spostare dei fondi dalla spesa corrente alla messa in sicurezza del territorio. Se il Parlamento lo chiede, mi sembra una richiesta legittima" continua il vicepremier.

 

IL VERTICE - Intanto, a quanto si apprende da fonti di governo, slitta a lunedì sera il vertice a Palazzo Chigi sulla manovra tra il premier Giuseppe Conte, il ministro Giovanni Tria e i due vicepremier Di Maio e Salvini inizialmente previsto per la tarda serata di domenica.

 

ALLEANZA - A chi gli chiede se resterà in piedi il governo giallo verde, Salvini risponde: "Ho un impegno preso con l'Italia, gli italiani e i 5 Stelle e quell'impegno mantengo, a prescindere da vittorie, sconfitte o sondaggi". Anche se la Lega nei prossimi test elettorali dovesse superare il 40%, prosegue, "terrò fede al mio impegno e non ci saranno rimpasti: la squadra resta quella, non cambio idea".

 

DL SICUREZZA - Inoltre, sul dl sicurezza, "ci sono centinaia di emendamenti delle opposizioni, credo 500 o 600", dunque il governo porrà la questione di fiducia perché "o viene approvato entro una settimana oppure non diventa legge. Siccome ci abbiamo faticato per mesi ed è utile al Paese - sottolinea Salvini all'AdnKronos -, a me interessa portarlo a casa".

 


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