A Resana, l’agricoltura come riposta alla crisi

Dal mattone al radicchio

| Sara Armellin |

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RESANA - La signora Lucia è l’emblema della gentilezza e del sorriso: del resto per andare a fare la spesa nell’azienda agricola Fabbian bisogna entrare dal cancello della casa di famiglia, per cui è intuibile che sia abituata ad avere ospiti e visitatori a tutte le ore del giorno. Ma il sorriso spesso è l’espressione esteriore di un equilibrio interiore, che si trova ad esempio nello svolgere il lavoro che si ama: lei stessa si definisce infatti una "contadina felice", in quanto per lei e per la sua famiglia l’azienda agricola è una seconda vita, una vera e propria nuova avventura imprenditoriale.

Lucia e il marito Luigi hanno gestito per 35 anni un’attività legata al mondo dell’edilizia: poi, dopo il 2010, in seguito alla grande crisi del settore edile, la ricerca di un rinnovato equilibrio ha portato i Fabbian a pensare a un nuovo modo di far quadrare i conti in casa. Da qui l’idea di valorizzare i 7 campi di famiglia, nella fertile campagna di Resana: il marito Luigi al trattore, Lucia alla raccolta, i figli Mattia e Davide in aiuto.

Dopo i primi anni di prove e di conferimento del raccolto di stagione al mercato di Treviso, nel 2013 è maturata l’idea di aprire anche il negozio a bordo campo, nel piccolo annesso affacciato nel giardino di casa. Ed è così che la fila dei clienti, giorno dopo giorno, è aumentate ed ora è proprio sotto il portico della villetta dei Fabbian: qui attendono pazienti di entrare nel punto vendita, dove fanno bella mostra gli ortaggi di stagione coltivato da Luigi, insieme a una selezione di orticole e frutta da altre aziende agricole.

La produzione aziendale è classica: cavolfiori, verze, radicchi, patate, porri e zucche d’inverno; pomodori, fagiolini, fagioli, zucchine, peperoni, melanzane e insalate d’estate. Convenzionale è anche il metodo di agricoltura utilizzato nei campi, che vengono coltivati con tecniche classiche e tradizionali, che prevedono le rotazioni annuali e la concimazione organica – complici gli animali da cortile che i Fabbian allevano per uso personale.

Fiore all’occhiello sono gli asparagi in primavera e i radicchi in inverno, come vuole la tradizione della terra trevisana: Lucia ci mostra orgogliosa i suoi radicchi, mentre il figlio Mattia è alle prese con i clienti. L’unico neo di questa bella storia è la fisiologica incertezza verso il futuro: gli anni passano e Lucia e il marito cominciano a pensare al passaggio generazionale dell’attività ai propri figli.

Avranno la stessa energia ed entusiasmo di mamma e papà? Mattia nel frattempo si è diplomato all’alberghiero, Davide all’agrario: ma le scelte individuali li stanno portando verso altri lidi. Ai posteri la sentenza: nel frattempo i clienti continuano a comprare gli ortaggi dei Fabbian e finché c’è mercato, i campi continueranno ad essere lavorati.

 



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Sara Armellin

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