Regolarizzazione dei lavoratori stranieri: "Pratiche ferme"
A sollevare il problema è Nicola Atalmi della Cgil di Treviso: "Sbloccare la sanatoria per far emergere il nero"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Il decreto Rilancio che ha previsto la sanatoria per le lavoratrici e i lavoratori stranieri occupati, come badanti e lavoratori agricoli, ha compiuto ormai un anno, ma nella pratica l’esito è disastroso”.
A sollevare il problema è Nicola Atalmi della segreteria generale della Cgil di Treviso con delega all’immigrazione. “Queste persone, questi lavoratori, e i loro datori di lavoro, hanno dovuto produrre la documentazione necessaria per l’emersione entro agosto dello scorso anno. Ma dopo nove mesi da quella scadenza appena il 5% delle richieste è stato evaso – spiega l’esponente della Cgil trevigiana –. Le pratiche per regolarizzare queste persone sono ferme e quei lavorati sono bloccati nel limbo, continuando a lavorare ancora in nero nelle nostre case e nei campi della nostra provincia”.
“Chi lavora deve farlo regolarmente e deve avere il permesso di soggiorno. Si tratta di semplice logica, ma la burocrazia lo sta ostacolando, riportando questi lavoratori alla clandestinità e all’illegalità – sottolinea Nicola Atalmi –. Bisogna sbloccare la macchina e permettere subito, anche attraverso la semplificazione della procedura, l’emersione dal lavoro irregolare e l’uscita dalla clandestinità, che concorre a produrre nel territorio sfruttamento, concorrenza sleale tra le aziende, rischi sanitari”.