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19 aprile 2024

Treviso

Referendum sul taglio dei parlamentari: ecco cosa ne pensano i trevigiani

Enrico: "Tagliare solo il numero non serve, così noi cittadini saremo meno rappresentati", per Sara: "Giusto ridurre"

| Isabella Loschi |

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Referendum sul taglio dei parlamentari: ecco cosa ne pensano i trevigiani

TREVISO - “Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?”.

Questo il quesito stampato sulla scheda che sarà sottoposto agli elettori i prossimi 20 e 21 settembre, per il referendum sul taglio dei parlamentari. Noi abbiamo rivolto il quesito ai trevigiani per sapere che cosa ne pensano sul referendum a meno di due settimane dal voto.

“Il “sì” al taglio dei parlamentari serve solo a peggiorare la situazione - spiega il suo punto di vista Enrico (nella foto in alto) - Nel nostro piccolo saremo meno rappresentati. Con il taglio ci sarà ancora meno legame tra il parlamentare eletto con il suo territorio. E’ un referendum tanto per fare, non una riforma seria che affronta il problema in modo efficace”.

“Il taglio dei parlamentari è giusto - dice Luciano Giust di Treviso - ma alla fine anche qui ci sarà il solito schieramento di partito: per molti la scelta del “sì” o del “no” sarà dettata dalla corrente di pensiero del partito per cui vota”.

“Il referendum non serve a niente per noi cittadini - commentano Vincenzo e Maria Guzzelli - E’ sempre e solo la solita lotta tra politici”. “Personalmente - aggiunge Maria - non so nemmeno se andrò a votare questa volta”. Per la trevigiana Serena Conte: “Era ora. Giusto ridurre il numero di parlamentari. Ne abbiamo troppi e costano. Io sono a favore”.

“In democrazia su scuola, sanità, politica e cultura bisogna solo investire, mai tagliare. Sono le basi per costruire il Paese”, - dice Silvano Cellotti - Oggettivamente si va a ridurre la rappresentatività. Già la gente non si sente abbastanza rappresentata dalla classe politica, con questo taglio vanno a ridurre la rappresentanza e operatività dei piccoli gruppi nelle commissioni che si occupano delle scelte politiche che vanno in Parlamento e poi ricadono su di noi”.

“E’ l’ennesima presa in giro, io non voterò - le parole di Vincenzo ambulante del mercato cittadino - Sono solo altri soldi sprecati per un referendum. Se volevano fare una riforma doveva essere seria”.

 


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