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28 marzo 2024

Conegliano

Quote rosa? Meglio le Quote operaie

Paola Morandin in corsa alle europee (Lista “L’altra Europa con Tsipras) si presenta agli elettori .

| Emanuela Da Ros |

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Quote rosa? Meglio le Quote operaie

CONEGLIANO - Borsa Desigual, bocciolo di rosa rossa in mano e pins con il simbolo della lista (Tsipras) che la promuove a Bruxelles. La Coneglianese Paola Morandin – tolta la tuta da metalmeccanica – si presenta così agli elettori.

“In queste settimane – dice – sto girando le quattro regioni che mi vedono capolista (Veneto, Friuli, Trentino e Emilia) e la gente che incontro mi trasmette una fiducia inedita: sei una di noi, un’operaia, mi dicono, e si aprono. L’esperienza che sto facendo da capolista alle Europee non è solo bella dal punto di vista culturale e personale: è anche un’eco viva delle preoccupazioni, dei problemi che mi vengono sottoposti ovunque. La gente ha ritrovato la voglia di dire, di denunciare: i dossier sulle aziende che chiudono e che mi vengono consegnati sono fatti di pagine e pagine di storie umane. E rivelano un bisogno di dignità, di diritti. Di diritto al lavoro, soprattutto”.

La candidata (e la candidatura). 47 anni, 30 dei quali passati in fabbrica, Paola Morandin è la rappresentante sindacale più votata all’Electrolux (l’azienda dove lavora). 1300 operai l’hanno scelta come portavoce, e un paio di mesi fa – mentre presidiava lo stabilimento di Susegana (stando giorno e notte in portineria, ricorda) – le è arrivata la proposta di diventare capolista della lista Tsipras alle Europee.

“All’inizio ero perplessa – ammette. – Era in corso la vertenza importante tra i lavoratori Electrolux e la proprietà: ho pensato che sarebbe stato difficile dedicarmi a due progetti impegnativi. Ne ho parlato prima con la mia famiglia, poi con i colleghi Rsu e, alla fine con me stessa. E ho deciso per il sì.”

Se arriverai al parlamento europeo, qual è la prima cosa che farai? Una festa (ride). La priorità è definire le regole contro la delocalizzazione delle multinazionali e elaborare uno statuto europeo dei lavoratori. Il lavoro resta il diritto fondamentale da difendere. Ci hanno raccontato che i nuovi contratti, la “precariarietà” dell’impiego, trasversale ai diversi settori, è la soluzione della crisi: non è così. Bisogna ripartire dal basso, dai lavoratori, garantendo a tutti quei diritti fondanti della Costituzione. L’Europa così com’è non va da nessuna parte: fa solo arricchire le multinazionali. Abbiamo bisogno di un’Europa democratica, che metta in primo piano bisogni e richieste della maggior parte delle persone: operai, anziani, giovani. Con un’attenzione all’ambiente: le risorse per riconverire le fabbrica, per spingere all’utilizzo dell’energia pulita ci sono, basta avere la volontà di convogliarle dove serve. Per farlo basterebbe riuscire a cambiare la nostra cultura, la mentalità che soprattutto al Nordest privilegia la ricchezza, il mero benessere.

Porterai la questione Electrolux in Europa? E’ già in Europa. Non solo perché la multinazionale è svedese, ma perché i dipendenti dell’azienda lavorano in divesi paesi comunitari.

 

Che pensi dei candidati alle europee delle altre liste, nella circoscrizione Nordest? Non li conosco. Non m’interessa conoscerli. Non mi metto sullo stesso piano.

Un’opinione sulle quote rosa? Credo che le donne abbiano la capacità di rappresentare gli elettori senza che gli venga dato uno spazio prestabilito.

 


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Emanuela Da Ros

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