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28 marzo 2024

Cronaca

Quirinale 2022, quarta votazione alle 11: si cerca l'accordo sul nome

Giornata cruciale oggi, il quorum scende a 505 e non viene del tutto esclusa una fumata bianca

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Quirinale 2022, quarta votazione alle 11: si cerca l'accordo sul nome

ITALIA - Corsa al Quirinale, è il giorno della quarta votazione mentre si cerca ancora un accordo sul nome. Oggi alle 11 riprende la seduta alla Camera per eleggere il presidente della Repubblica in una giornata che si annuncia cruciale. Dopo la terza fumata nera di ieri - con 125 preferenze per il presidente Sergio Mattarella e 114 per Guido Crosetto - il quorum scende a 505 e non viene del tutto esclusa una fumata bianca. Nuovi incontri tra i partiti sono previsti fin da questa mattina.

 

A partire dal centrodestra che, a quanto si apprende, sul tavolo, in prima battuta, avrebbe l'opzione Pier Ferdinando Casini, perché la strada di Draghi al momento sarebbe in salita. "Lavoro con fiducia, serietà e ottimismo. La soluzione può essere vicina", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. Smentito l'incontro con il costituzionalista Sabino Cassese, aggiunge: "E’ da un mese che dal centrosinistra non arrivano proposte, dal centrosinistra da un mese stanno arrivando no", dice in un'altra delle dichiarazioni rilasciate nel corso della giornata. La posizione della Lega sulla presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, non cambia: "Come Fico è tra le più alte cariche istituzionali. Quindi non fa parte di rose politiche, di proposte. Casellati è candidabile senza che Salvini la proponga".

 

L'ipotesi di candidatura di Casellati a metà giornata innesca la reazione di Pd e M5S. "Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto", scrive il segretario del Pd Enrico Letta in un tweet, illustrando una posizione che verrà ribadita in serata nell'assemblea dei grandi elettori del partito. "Qualunque presidente voteremo venerdì - qualcuno di noi sarà contento, qualcun altro meno - l'obiettivo più grande lo avremo raggiunto: tramontata la candidatura di parte, si negozierà infatti un nome non di parte e autorevole. E questa è una nostra vittoria: non ci sarà un presidente di destra", dice. "Per ora - aggiunge- il centrodestra nella sua interezza ha detto no a tutte le nostre ipotesi di personalità terze: Mattarella, Draghi, Amato, Casini, Cartabia, Riccardi... Se non ci sono novità" oggi "voteremo scheda bianca, come è giusto che sia. Se, invece, arriveremo a delle novità prima del voto delle 11, allora ci incontreremo e ne discuteremo".

 

Letta ha evidenziato poi il lavoro comune di tutto il "centrosinistra allargato". "La conferma della nostra alleanza è un punto importante, non banale" ha affermato. "Rivendico - non è stato abbastanza notato - che tutte le polemiche sul campo largo si sono dimostrate del tutto fuori luogo. In questo passaggio, fino ad ora, c'è stato un lavoro positivo ed efficace di tutta la coalizione del centrosinistra allargato. Un lavoro positivo con Italia Viva, ad esempio, che ha consentito di stoppare l'operazione Casellati. E coi 5 Stelle che ci ha consentito di essere uniti e arginare i tentativi del centrodestra di sfondare", ha aggiunto il segretario del Pd. "Ora non siamo in condizione di avere un nome da votare, ci saranno evoluzioni, anche notturne. Abbiamo invitato il centrodestra a un confronto, hanno tutta la notte. Non possiamo escludere una svolta nella trattativa", ha affermato Giuseppe Conte, leader M5S. "Abbiamo detto al centrodestra che non ha senso insistere su candidati di bandiera. Questa la è logica dello schema di confronto".

 

"Casellati è una candidatura della più alta carica istituzionale dopo il Capo dello Stato. Quando si è diffusa l'ipotesi di candidatura di Casellati da parte del centrodestra si erano create le premesse di un cortocircuito con noi e di uno sgarbo verso di lei: una carica istituzionale non può essere trasformata in candidatura di bandiera. Creerebbe imbarazzo istituzionale senza logica", ha sottolineato poi. "Ci auguriamo questa ipotesi venga accantonata dal centrodestra", ha quindi sottolineato il leader pentastellato. La posizione di Fratelli d'Italia è esposta in una nota. "FdI continua a ritenere imprescindibile una votazione compatta del centrodestra su un candidato della coalizione" all'elezione del presidente della Repubblica. "Il risultato della candidatura di bandiera di Guido Crosetto - che raccoglie in aula il doppio dei voti di Fratelli d’Italia che lo proponeva - dimostra la potenziale attrattività che avrebbe un candidato unitario del centrodestra nell’attuale Parlamento - si sottolinea nella nota del partito di Giorgia Meloni - Ragione per la quale ancora una volta, pienamente soddisfatti dell’unità con cui il centrodestra si sta muovendo in questa fase, FdI continua a ritenere imprescindibile una votazione compatta del centrodestra su un candidato della coalizione, come concordemente valutato nell’ultimo vertice. A Matteo Salvini il mandato di individuare, attraverso le sue molteplici interlocuzioni, il candidato più attrattivo tra quelli presentati ieri".

 



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