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28 marzo 2024

Conegliano

"Questi non sono in grado". Ragazzi down discriminati in stazione

A Conegliano il personale si rifiuta di emettere il biglietto del treno. A Mestre, stessa storia

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

CONEGLIANO - "Siete troppo lenti, lasciate passare". Non si aspettavano di certo di essere discriminati per ben due volte e in due diverse stazioni i sette ragazzi con sindrome di Down che, lo scorso weekend, sono andati a Venezia. Con un'educatrice e una volontaria, il gruppetto dell'Associazione Italiana Persone Down (AIPD) ha intrapreso un viaggio di due giorni per compiere un percorso di autonomia.

E avrebbero davvero potuto essere autonomi, se solo il personale Trenitalia addetto ai biglietti gliel'avesse permesso.

Il primo ostacolo si è palesato sabato mattina, alla stazione ferroviaria di Conegliano. I ragazzi si sono messi in fila, hanno aspettato il proprio turno, ma quando hanno chiesto un biglietto per Venezia, l'uomo allo sportello si è rifiutato di emetterlo, sostenendo che queste persone erano troppo lente e che assecondare la loro richiesta avrebbe significato far perdere il treno agli altri passeggeri.

 

A riferire l'episodio è l'AIPD, che spiega inoltre come a nulla siano valse le lamentele delle due accompagnatrici. Il bigliettaio di Conegliano non avrebbe dato ascolto alle sette persone con disabilità, ma nemmeno a chi le accompagnava e, ingnorando il gruppetto, avrebbe fatto segno alle persone in fila di avvicinarsi. Ai ragazzi dell'AIPD non è rimasto che farsi da parte, aspettare, perdere il treno, prendere quello dopo.

Non è andata meglio a Mestre, dove il bigliettaio si è rifiutato di emettere biglietti singoli a una ragazza con sindrome di Down che aveva avanzato la richiesta. “Ascolti me che ho più esperienza di lei, questi ragazzi non sono in grado di imparare. Se fate voi per loro fate un favore alla comunità”, avrebbe detto il dipendente di Trenitalia rivolgendosi a un'operatrice.

 

Delusione, indignazione, amarezza, rabbia. Dispiacere. Questi i sentimenti espressi e provati dall'AIPD. “Abbiamo ancora molta strada da percorrere prima di arrivare ad una vera inclusione - ha commentato il presidente Giuseppe Capitanio - Le persone con disabilità intellettiva hanno il diritto di utilizzare i mezzi pubblici, di muoversi in autonomia e di fare acquisti, senza che un operatore di Trenitalia si prenda la libertà di proibirglielo. Ci aspettiamo delle scuse dagli interessati e proponiamo loro di sensibilizzare il personale con un progetto ad hoc”.

 

 “Sono troppe le persone che si prendono il diritto di giudicare il nostro lavoro, senza conoscerlo e senza sapere che per praticarlo ci vogliono dei titoli di studio, degli aggiornamenti e dei corsi continui, oltre che esperienza - ha dichiarato la coordinatrice dell’associazione Eliana Pin - Non ci si improvvisa educatori, assistenti sociali o professionisti del sociale e non ci si può permettere di vantare la propria esperienza in un altro campo. Ma quale esperienza? Nessun esperto etichetterebbe a colpo d’occhio una persona con disabilità come incapace. Adesso basta, è ora di vedere questi ragazzi prima di tutto come persone, invece di fermarsi sempre ai loro limiti. Sanno fare molte cose e vi assicuro che i ragazzi in questione sono capacissimi di acquistare un biglietto del treno senza dare fastidio a nessuno”.

AIPD Sezione della Marca Trevigiana ha inviato i reclami a Trenitalia e attende ora una risposta. E delle scuse per aver discriminato sette ragazzi la cui unica colpa era quella di essersi messi in fila. Insieme a tutti gli altri.

 

La società ferroviaria ha trasmesso dopo poche ore le proprie scuse per i "comportamenti irrispettosi e offensivi" eventualmente percepiti, riservandosi di accertare quanto effettivamente accaduto. "Se gli approfondimenti confermeranno tali atteggiamenti - si legge in una nota inviata dalla compagnia - Trenitalia non mancherà di sanzionarli, come previsto dalle proprie norme interne. In ogni caso, per approfondire questa vicenda e altre questioni di loro interesse, sarà presto concordato un incontro fra loro e la Direzione Passeggeri Regionale di Trenitalia. Al momento i primi riscontri - conclude Trenitalia - confermano soltanto alcune difficoltà e lungaggini nel rilascio dei biglietti in partenza da Conegliano, anche a causa di una Carta Blu scaduta".

 


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Stefania De Bastiani

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