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23 aprile 2024

Vittorio Veneto

Quante volte ti lavi le mani? Sempre: faccio il chirurgo!

Intervista (amichevole) al primario Ferdinando Agresta. Che invita alla fiducia. E alla prevenzione!

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Quante volte ti lavi le mani? Sempre: faccio il chirurgo!

Primario all’ospedale di Adria e Trecenta - con una bacino d’utenza di oltre 250 mila abitanti, il dottor Ferdinando Agresta risiede a Fregona. Vent’anni fa, ora ne ha 57, è stato riconosciuto come il ‘miglior giovane chirurgo d’Italia’. E da allora strada ne ha fatta. Sia nelle corsie dei nosocomi - ha operato a lungo nell’ospedale di Vittorio Veneto - sia nel campo della ricerca laparoscopica e della cosiddetta ‘chirurgia d’urgenza’. Attualmente è anche presidente della Sice, associazione che comprende le Società scientifiche chirurgiche italiane. A lui abbiamo chiesto qualche delucidazione in più sul virus che ha travolto e stravolto la nostra quotidianità, le nostre abitudini, le poche certezze che forse avevamo. E il dott. Agresta non si è sottratto alla chiacchierata precisando di non essere un esperto infettivologo ed epidemiologo.

 

Dott. Ferdinando Agresta, qual è in questo momento la tua percezione del virus? Dobbiamo avere paura?

Non userei la parola paura. Ma dobbiamo stare attenti. Questo sì. Ricordando il vecchio motto che funziona sempre: meglio prevenire che curare!

 

Le normative del governo sono severissime. Riguardano ogni tipo di spostamento, ma possiamo andare a fare la spesa con tranquillità o - se possibile - è meglio ricorrere al servizio a domicilio (alcuni negozi si sono attivati per questo)?

Non sono un politico, ma credo di essere una persona di buon senso: I sacrifici di oggi, se fatti insieme e con convinzione, ci permetteranno di avere la meglio. Di questo sono convinto.

 

La piccola passeggiata in giardino, nell’orto, nell’area verde sotto il condominio è preferibile non farla? E’ difficile comprendere il perché di questo divieto: il passaggio del virus avviene tra le persone, con il contatto, con il respiro, la saliva...se in quell’area verde in quel momento non c’è nessuno, rischiamo ugualmente? Questo virus è così invisibile, subdolo, veloce, da viaggiare nell’aria che respiriamo?

Anche qui non posso che rispondere rimandando a quelle che sono le ordinanze già in essere. E’ indubbio che tutto è un sacrificio, ma vale assolutamente farlo.

 

Si prevede che il picco di ricoveri presso strutture sanitarie avverrà domenica. Questo ci mette in ansia perché si presume che i contagi aumenteranno costantemente: questa preoccupazione secondo te nuoce al nostro fisico? Voglio dire qual è lo stato d’animo che dovrebbe governarci?

Rita Levi Montalcini ha vinto il premio Nobel con la teoria della psico-neuro-endocrino-immunologia...Mi spiego: la psiche può influire sui nostri meccanismi neuro-ormonali e influenzare il nostro sistema immunitario. Credo che questo sia chiaro. E’ ovvio che la paura, specialmente quella ingiustificata, può solo causare altra paura e confusione. Ed in questo momento non abbiamo bisogno né dell’una né dell’altra.

 

Tutti ci teniamo costantemente informati sul virus. Ritieni sia utile seguire passo passo l’evoluzione del contagio, o sarebbe meglio spegnere tivù e computer e dedicarsi ad altro?

Credo che l’informazione sia di vitale importanza e imprescindibile. Ma quella giusta, quella ufficiale, quella scientifica..non quella improvvisata e di scienziati “de noantri”! Abbiamo appurato che i giovani, per quanto meno soggetti al contagio non ne sono immuni. E i bambini? i piccolissimi? le donne incinta? Quali precauzioni per loro? Credo che non possiamo discriminare e differenziare per età...dobbiamo tutti attenerci a una stessa regola comportamentale.

 

Come è cambiata la tua giornata, il tuo impegno all'interno dell’ospedale da quando il virus è apparso? Com’è la situazione in questo momento? Quali sono le vs necessità?

La mia giornata non è cambiata, il mio lavoro non è diverso. La vera necessità è quella di poter continuare a lavorare con calma, come abbiamo sempre fatto, e in serenità, come abbiamo sempre fatto…Magari con un po' più di rispetto e comprensione per qualche scomodità sopraggiunta, necessaria per poter far lavorare il personale tutto in sicurezza e tranquillità.

 

Sei ottimista? Quando pensi che potremmo vedere la luce in fondo al tunnel?

La mia professione non può non avere una dose di ottimismo…anche se è un ottimismo con i piedi per terra, che evita voli pindarici in tutti i sensi, negativi o positivi. Credo che la Scienza - per quanto imperfetta perché fatta da uomini che sono imperfetti - ha la caratteristica di migliorare e migliorarsi e correggersi e crescere in conoscenza. Perché studiamo, impariamo, andiamo costantemente avanti nel nostro sapere, e soprattutto perché condividiamo le nostre conoscenze.

 

In questo periodo capita di avere a volte un po’ di mal di gola, una sensazione di stanchezza, o il raffreddore...qual è tra i sintomi del virus quello che dovrebbe più allarmarci?

Non posso che rispondere dicendo che esiste un decalogo ben fatto e chiaro, pubblicato da organi competenti, a cui rimando. Posso dire però questo: nel dubbio, qualsiasi dubbio, una telefonata allunga la vita. E come dico sempre a chi si rivolge a me: non esistono domande stupide!

 

Quante volte al giorno ti lavi le mani?

Lo faccio sempre e costantemente...faccio il chirurgo!

 


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Emanuela Da Ros

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