28 marzo 2024
Categoria: Altro - Tags: vino, cucina, abbinamento, Michela Pierallini
Davanti al banco del pesce, già in quel momento, mentre scelgo di acquistare scampi, tonno, capesante e company, la mente vola alla bottiglia di vino da abbinare.
Poi vado dal fruttivendolo, che si trova esattamente a tre metri dalla pescheria, e faccio shopping, il mio preferito.
Arrivo a casa, apro le borse della spesa ed ogni cosa trova una collocazione nella dispensa della cucina.
Alcuni sacchettini di carta, invece, restano sul banco, come pezzi di un puzzle che metterò insieme per cena.
Pomodori, basilico, zucchine verdi e gialle e chissà cos’altro si nasconde, lì dentro.
Non c’è una spiegazione logica, è un desiderio inconscio di unire colori, profumi e sapori tra loro e impreziosirli con il vino giusto.
In un piatto si raccolgono ricordi, momenti piacevoli, pezzi di tradizione e di regione.
“Si mischiano culture.. alle verdure.
”
Non ci sono ospiti attesi e neanche eventi da festeggiare, c’è solo un piatto da cucinare e la bottiglia giusta da stappare.
Chi ama il vino lo sa, ormai è nel DNA.
Inverno o estate non importa, chi ama il vino, c’ha la scorta.
E io amo il vino, ci sono cresciuta insieme, è parte del mio quotidiano.
Sulla tavola, davanti al piatto del babbo, e anche al mio, seduta accanto, c’è sempre stato il fiasco del rosso.
Dico rosso perché non era sempre sangiovese. Da un contadino all’altro, da una regione all’altra, se il vino era buono, in casa si beveva.
Rosso vinceva su bianco poiché così chiedeva la cucina saporita della mamma.
Mantengo queste sane e salutari abitudini perché il vino a me fa bene, bevuto con buon senso e nel momento giusto.
Mi fa bene al cuore e anche all’umore. E poi io mi diverto, mi posso sbizzarrire.
C’è un mondo di vino là fuori, di vino e di bravi produttori che con pazienza e tenacia ogni giorno lavorano per quelli come me, che non rinunciano al calice quotidiano.
Stasera cozze alla marinara, capesante gratinate e San Pietro al forno con patate.
Quale bottiglia apro?
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Politicamente Scorretto
27/06/2013 - 12:59
Quale apro?
Lasci perdere il vino... fa MALE.Anche a piccole dosi.
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Cleopatra
26/07/2013 - 9:13
Approvo!!!
Ovviamente non può mancare un buon vino, che fa parte della nostra grande cultura italiana del cibo.
Sicuramente la misura è d'obbligo: per assaporare profumi e sfumature di gusti, bisogna essere moderati.
Degustare non vuol dire ubriacar si.
Chi si schiera con tanta acredine contro un prodotto del quale vantarsi, forse ha delle esperienze personali così profonde e laceranti che gli hanno fatto perdere la misura.
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