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19 aprile 2024

Treviso

Pubblica una "storia" con la foto del Duce e viene attaccato: "La mia era una condanna"

Protagonista della vicenda Francesco Abellonio, vice coordinatore regionale di Forza Italia Giovani, che abita a Treviso

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

francesco abellonio

TREVISO - Basta un’immagine postata sui social e si grida subito al “fascista”. Senza andare a vedere il significato di parole, canzoni e circostanze che fanno da sfondo all’immagine pubblicata.

 

Di casi, negli ultimi tempi, ce ne sono a centinaia: l’ultimo è quello che ha visto come protagonista Francesco Abellonio, vice coordinatore regionale di Forza Italia Giovani, che abita a Treviso.

 

Ieri, 10 giugno, era l’anniversario dell’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale: lui, su Instagram, ha pubblicato una “storia” con le immagini dell’annuncio del Duce Benito Mussolini dal balcone di Palazzo Venezia.

 

E come “colonna sonora” della storia ha scelto la canzone “Lili Marleen” cantata da Milva. Apriti cielo: come accade sempre più spesso nel teatrino dei social, arrivano le critiche e le polemiche. Ma lui non ci sta, perché le sue intenzioni erano diverse. “È stato tutto travisato – dichiara Abellonio -, la mia era una condanna nei confronti di una pagina buia della nostra storia, e non una celebrazione”.

 

Lui si dichiara “antifascista convinto, anche per storia familiare”, e un “liberale all’ennesima potenza”.

 

Ma la malizia – recita il detto – sta negli occhi di chi guarda. E allora è arrivata la solita ondata di indignazione, anche se i motivi che hanno spinto il 33enne a pubblicare quella storia erano del tutto diversi. Tra le altre cose, spiega il vice coordinatore, la canzone usata come sottofondo “era un inno contro la guerra”.

 

Il testo è decisamente antibellico, e solo per uno strano scherzo della storia divenne celebre tra i soldati nazisti. Lo stesso Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista, ne proibì la diffusione, e questo basterebbe a chiudere il capitolo. La canzone però era diventata troppo popolare tra i soldati, che ne richiesero e ne riottennero la trasmissione.

 

“Pensavo che ci fosse un po’ più di cultura – ammette Abellonio -, ma in Italia l’ignoranza galoppa a velocità supersoniche. Sono stato attaccato su una questione inesistente, io che sono un liberale convinto e combatto ogni totalitarismo”. Ma il terreno dei social – lo si sa – è un terreno molto scivoloso.

 

Oggi il vice coordinatore ha ribadito nuovamente la sua posizione, attraverso un post su Facebook (che qui riportiamo in parte): "Viva la libertà! Libertà significa democrazia, libertà significa non ripetere gli errori della storia, libertà significa essere contro dittature, tiranni e autoritarismi. [...] Ieri ho pubblicato la foto di una piazza che ha rappresentato l’inizio di una pagina dolorosa della storia. La foto non aveva alcun commento, ma un significato profondo di battaglie che da sempre porto avanti affinché quella immagine non venga mai più riabilitata". 

 


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Roberto Silvestrin

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