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16 aprile 2024

Treviso

Province: verso la fine. Per ora si salva Treviso

Chiusura ufficiale per gli enti “provincia”. Treviso resterà in piedi fino al suo mandato naturale. Ne riparliamo nel 2016

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Province: verso la fine. Per ora si salva Treviso

TREVISO – Le province? Hanno la data di scadenza. Come lo yogurt, è il caso di dire. E secondo il Decreto Del Rio (sottosegretario alla presidenza del Consiglio) d’ora in poi esisteranno solo dal punto di vista giuridico.

Le province in scadenza (nel caso Veneto: Rovigo, Verona e Padova) vedono le giunte rimanere in carica sino al 31 dicembre 2014 con il presidente attuale che, dal giorno dopo la scadenza del mandato, assume la carica di commissario al posto del Consiglio, che è decaduto. Entro il 30 settembre 2014, però, viene convocata l'assemblea dei sindaci per l'elezione del nuovo presidente della Provincia di secondo livello. Così, fino a fine anno, avremo in coabitazione: il presidente/commissario e la giunta (senza emolumenti) da un lato e il nuovo Consiglio Provinciale che si occuperà dell’adeguamento dello statuto della nuova Provincia. La stessa cosa accade anche a Belluno e Vicenza, Province che sono già commissariate e da tempo senza Giunta e senza Consiglio. Discorso a parte infine per Venezia, la cui Provincia sarebbe interessata dalla creazione della nuova Città Metropolitana ma come sappiamo il sindaco di Venezia non c’è e quindi l’iter è bloccato, e ha creato un caso non contemplato dalla normativa che deve essere affrontato d’urgenza.

 

Treviso – ricordiamolo - andrà in scadenza di mandato naturale ovvero nel 2016. Dopo di che, subirà lo stesso processo delle altre 6 Province del Veneto già diventate ente di secondo livello. Treviso rimarrà l’unica Provincia in Veneto fino a fine mandato e attualmente Muraro è l’unico presidente di Provincia eletto democraticamente dai cittadini nella regione. La provincia di Treviso è dunque attiva, i suoi uffici e i servizi sono operativi. Le province “superstiti”: si tratta di 13 Province a statuto ordinario: oltre alla Provincia di Treviso, anche quelle di Caserta, Imperia, L’Aquila, Viterbo –in scadenza nel 2015; Campobasso, Lucca, Macerata, Mantova, Pavia, Ravenna Reggio Calabria e Vercelli –in scadenza nel 2016. Inoltre, delle Province a Statuto Speciale, quelle di Nuoro, Oristano, Sassari –in scadenza nel 2015; Gorizia e Trieste – in scadenza nel 2016 e infine la Provincia di Udine in scadenza nel 2018. Questo dato oggettivo va segnalato insieme al fatto che essendo prevista la Provincia in Costituzione, è stato avviata in Parlamento la riforma della Costituzione, che tra l'altro prevede la cancellazione del termine “provincia”.

 

Sicuramente si tratta della realtà amministrativa più antica, adottata in Francia sin dai tempi di Napoleone, fatta proprio dal Regno di Sardegna di Casa Savoia durante il Risorgimento, passata naturalmente a tutto il Paese con la nascita del Regno d'Italia nel 1861. Non è che sia rimasta con le medesime funzioni nel tempo: anzi sono aumentate, strappando competenze anche marginali, ma che davano il segno e il senso, che si trattava di realtà con peso specifico pesante a livello politico.

Proprio a Treviso, emblematicamente la Provincia ha inaugurato solo qualche anno fa la sede faraonica, che mantiene in dote a tutti i trevigiani diverse decine di milioni di euro. Purtroppo il Presidente Leonardo Muraro, anche nella veste di Presidente delle Province del Veneto, si è affannato, con tanti convegni e molte andate e ritorni dalla Capitale, senza sortire l'effetto sperato. Sicuramente la nascita delle regioni nel 1970 aveva posto i presupposti per la sua eliminazione, ma solamente ora si è riusciti a "svuotarla" dei poteri politici degli eletti. Le competenze della nuova realtà amministrativa di secondo livello avrà riceverà le deleghe dalla Regione e avrà come organi il presidente, il consiglio provinciale e l'assemblea dei sindaci. Gli incarichi dei nuovi organi saranno esercitati a titolo gratuito. I pezzi forti delle competenze provinciali erano le strade provinciali e le scuole superiori. Però! Pensate quanto senso avesse la gestione delle strade provinciali che, notoriamente, attraversano Treviso , ma continuano in altre due provincia, da dove provengono e dove proseguono.

 

I problemi che oggi sono sul tappeto, ovviamente, non spariscono e le esigenze pubbliche rimangono in capo agli amministratori comunali, che le gestiranno con il medesimo spirito di servizio e per il bene comune, che ci mettono nelle proprie Amministrazioni comunali. Eliminate le resistenze dei "politici" provinciali, ci si potrà dedicare con maggiore dedizione ai problemi lasciti aperti, a partire dalla collocazione del personale dipendente, da suddividere tra gli altri enti dello stato ossia comuni e regione.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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